La famiglia Visconti è stata una delle più antiche dinastie europee attestata sin dalla fine del X secolo nel territorio dell'Italia settentrionale, dove venne infeudato l'omonimo Ducato Visconteo con capitale Milano.
Il ramo principale dei Visconti dominò la scena politica fino al 1447, alla morte senza eredi legittimi di Filippo Maria Visconti; ad essi subentrarono gli Sforza, per il matrimonio di Francesco Sforza con Bianca Maria Visconti, figlia legittimata dell'ultimo duca Visconteo.
Vediamo gli ultimi accadimenti della dinastia Viscontea,
partendo da Gian Galeazzo Visconti.
Gian Galeazzo Visconti Isabella di Valois
Gian Galeazzo
con la prima moglie
Isabella di Valois
ebbe tre figli:
Con l’amante,
Agnese Mantegazza,
ebbe altri due figli:
aCaterina Visconti
Con la seconda moglie, Caterina Visconti, cugina di primo grado, dopo gravi problemi legati alla troppa vicinanza parenterale, riesce ad avere due figli, Giovanni Maria e nel 1392 Filippo Maria, quest’ultimo con evidenti segni di rachitismo.
Nel 1402 muore Gian Galeazzo, Duca di Milano e il titolo e i vasti possedimenti viscontei passano al primogenito Giovanni Maria che essendo appena tredicenne viene affidato alle tutela della madre Caterina.
Il piccolo Filippo Maria, invece, viene inviato a Pavia, nel territorio che il testamento del padre gli aveva assegnato come Contea.
Il governo di Giovanni Maria era pesantemente segnato dagli scontri tra le opposte fazioni politiche che allora cercavano il predominio nell'ex Ducato di Gian Galeazzo.
Durante le lotte il condottiero Facino Cane, riesce a fomentare la rivalità fra il giovane Duca e la Madre fino a che Giovanni Maria la fa arrestare e confinare nel Castello di Monza dove dopo circa due mesi di prigionia Caterina muore.
Solo Filippo Maria si era preoccupato di lei, ma senza poter fare granché: trincerato dietro le mura del Castello di Pavia.
Il fratello Giovanni Maria si inimicava sempre più l'aristocrazia ed il popolo milanese mentre lo Stato creato dal padre e dai suoi antenati si sgretolava. Filippo Maria, considerata la sua fragile salute e la mancanza di mezzi assisteva impotente a tale degrado che dal 1410 fu messo ancór più "in forse", poiché in quell'anno l’ex alleato Facino Cane riusciva ad occupare la stessa Pavia.
Per il ventenne Filippo Maria il grande cambiamento arriva nel 1412, quando nell'arco di pochi giorni Facino Cane muore e il fratello Giovanni Maria viene assassinato.
Da entrambi Filippo Maria riceve importanti eredità: da Facino la moglie del condottiero, la quarantenne Beatrice Cane e dal fratello Giovanni Maria, invece, il titolo ducale e la signoria sui territorî soggetti a Milano.
Filippo, personalità paranoica, superstiziosa e spregiudicato nella politica, sposa Beatrice e con le risorse economiche e militari apportate in dote dalla moglie riesce a riassestare parzialmente lo stato.
Riassettato lo stato, Filippo che da sempre era sospettato di atteggiamenti lussuriosi, circondato di paggi che lo seguivano ovunque, pensa di riassettare anche se stesso..…intrattenendo un rapporto stabile con Agnese del Maino, figlia del conte palatino Ambrogio e probabilmente dama di compagnia della moglie.
Ad Agnese concede l’utilizzo del Castello di Bereguardo, conservandone le caratteristiche di signorile residenza di campagna e non solo.... e per raggiungere indisturbato l'amata Agnese, fa tracciare un nuovo canale artificiale da Abbiategrasso e raggiunge Bereguardo.
Dal castello milanese di Porta Giovia (oggi noto come castello Sforzesco), attraverso il fossato e un breve canale di raccordo con il Naviglio Grande, Filippo Maria poteva dunque, a bordo della personale barca di nome "La Magna", recarsi rapidamente e senza soste da Milano a Bereguardo e passare calde giornate sulle rive del Ticino….e splendide nottate nelle stanze del Castello.
Passano gli anni e quando la moglie Beatrice si dimostra troppo interessata agli eventi politici e si accorge degli interessi del marito verso la tenuta vacanziera di Bereguardo…Filippo Maria non ci pensa due volte.
Accusa di adulterio la moglie con il di lui paggio Michele Orombello e la fa decapitare nel 1418 nel Castello di Binasco.c
La relazione di Filippo Maria con Agnese del Maino, figlia di Ambrogio del Maino, conte palatino e questore ducale e sorella di Lancillotto e Andreotto, entrambi cortigiani e membri del consiglio ducale, prende maggior vitalità e nel 1425, nel castello di Settimo di Bornasco a poche miglia da Pavia, nasce Bianca Maria, unica figlia naturale di Filippo Maria.
Nel ventennio successivo Filippo Maria Visconti viene coinvolto in una serie di lotte per la supremazia territoriale praticamente in buona parte dell’Italia tenendo sempre buoni rapporti con la figlia Bianca Maria.
Nel 1446 a fronte dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute, Filippo Maria si preoccupa della salvezza della sua anima chiede aiuto ad un gruppo di teologi. Rassicurato dal responso del collegio degli stessi che lo invitano, per la tranquillità dello stato, a pensare alla successione..... Filippo Maria pensa a Francesco Sforza e alla figlia Bianca Maria e i sostenitori dello Sforza presso la corte di Filippo vedono in tale scelta coloro che li avrebbero difesi dall'avidità veneziana.
Alla fine Filippo Maria perde ogni interesse per il governo del Ducato e, alle ansiose domande sulla successione, risponde che "dopo di lui tutto avesse a rovinare" anticipando il più celebre "Après moi le déluge" di Luigi XV.
Il 6 agosto 1447 rinuncia alle cure e l'11 subisce un forte peggioramento. Nella notte fra il 12 e il 13 agosto chiede di essere voltato con il viso rivolto al muro e poco dopo muore, isolato e sdegnato così come era vissuto.
La figlia Bianca Maria Visconti che il 25 ottobre del 1441 aveva sposato Francesco Sforza fu la madre di otto figli due dei quali, negli anni successivi alla morte del padre diventarono Duchi di Milano: Galeazzo Maria Sforza, dal 1466 al 1476 e Ludovico Sforza, reggente del ducato dal 1480 al 1494 affiancando il nipote Gian Galeazzo Maria Sforza ed infine duca egli stesso dal 1494 al 1499.
Alla nascita di Ludovico la mamma Bianca scrisse al marito pregandolo "da pensare de metergli uno bello nome adciò suplisca in parte alla figura del puto che mi è il più sozo (brutto) di tuti gli altri"......
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Dopo oltre cinque secoli,
finisce così l’era Lombarda
della dinastia Viscontea…
ed inizia quella degli Sforza.
FONTI: Proprie e Wikipedia, Lombardia Beni Culturali, Italia storica e altre dal Web.
FINISCE L'ERA DEI VISCONTI... INIZIA QUELLA DEGLI SFORZA
CURIOSITÀ DI PAVIA E DINTORNI