FINISCE L'ERA DEI VISCONTI..... INIZIA QUELLA DEGLI SFORZA
LUDOVICO MARIA SFORZA detto IL MORO
Nacque il 3 agosto 1452 a Milano, presso il palazzo dell'Arengario, quarto figlio maschio di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti.
Pur essendo stato gravemente malato sui cinque anni, Ludovico si riprese e crebbe senza ulteriori problemi di salute. Pur nella condizione di figlio ultrogenito (senza quindi la speranza immediata di ereditare il trono paterno), la madre Bianca lo destinò ad istruirsi di una vasta cultura all'insegna dello spirito rinascimentale, soprattutto nel campo delle lettere classiche.
Sotto la tutela di importanti umanisti Ludovico ricevette pertanto lezioni di pittura, scultura e lettere, oltre che venire istruito nelle questioni di governo ed amministrazione.
Quando il padre Francesco morì, nel 1466, il fratello maggiore primogenito Galeazzo Maria divenne duca e Ludovico, pur nella tenera età adolescenziale iniziò a conoscere e visitare le realtà nobiliare dell'alta Italia.
Nel 1476 Ludovico venne inviato in Francia dove venne ricevuto dal sovrano locale e nello stesso anno a Milano venne assassinato il duca suo fratello ponendo sul trono del ducato suo figlio Gian Galeazzo Maria Sforza nipote di Ludovico, allora di soli sette anni, assistito dalla mamma Bona di Savoia quale Reggente.
< Gian Galeazzo Maria Sforza
Ludovico ritornò frettolosamente dalla Francia non appena ricevuta conferma della notizia e, con l'aiuto del fratello Sforza Maria tentò di opporsi alla reggenza della cognata Bona di Savoia, perché il ducato era in quegli anni nelle mani del consigliere ducale Cicco Simonetta, fiduciario di Bona e poco attendibile.
Ludovico e il fratello cercarono di sconfiggerlo con una congiura ai danni del governo milanese, ma il loro tentativo fallì: Sforza Maria morì, forse avvelenato, mentre Ludovico fu costretto alla fuga.
L'anno dopo, approfittando della confusione nel Ducato, il 7 settembre Ludovico entrò a Milano dove ebbe modo di trattare con la duchessa Reggente che, vistasi costretta, accettò il ruolo di mediazione del cognato riconciliandosi con lui e facendo condannare a morte per decapitazione il Simonetta.
Dalla corte venne allontanato anche l’ amante della stessa cognata Bona di Savoia anche se aveva assistito Ludovico nel tentativo di allontanare la nefasta influenza del Simonetta.
Il 3 novembre 1480 Ludovico il Moro assunse definitivamente il titolo di "governatore" del ducato e quindi di tutore del giovane duchino, esautorando Bona dalle azioni di governo e invitandola a lasciare Milano per il castello di Abbiategrasso.
Dopo anni di attività politico amministrativa, il 17 gennaio 1491, nella cappella ducale del Castello di Pavia, Ludovico il Moro sposò Beatrice d'Este, figlia di Ercole I d'Este, duca di Ferrara.
< Beatrice d'Este
Il 22 ottobre 1494 il duca Gian Galeazzo, venticinquenne, morì in circostanze rimaste misteriose ma a parere di molti contemporanei il responsabile di tale morte fu lo zio Ludovico, per avvelenamento.
Il Moro non a caso gli succedette immediatamente a discapito dei legittimi eredi, toccando così il suo momento di massimo potere politico.
Intanto il Moro conobbe la dama della moglie Beatrice d'Este che poi diventò sua amante... ma non fu l’unica….ne ebbe almeno quattro e con queste si contarono sei figli tutti legittimati.
Il famoso dipinto di Leonardo , "Dama con l'ermellino", nel quale si riconosce la figura di Cecilia Gallerani, una delle amanti più note di Ludovico il Moro.
Durante tutto il periodo della reggenza del Moro (e solo in minima parte durante il suo governo diretto del ducato), Milano conobbe un vero e proprio periodo d'oro, con la presenza a corte di artisti del calibro di Leonardo e Bramante.
Nel ducato, il Moro lasciò opere che ancora oggi appaiono di straordinaria bellezza: a Milano proseguì la fabbrica del Duomo e quella del castello, fece costruirei il Lazzaretto, a Pavia fece importanti donazioni alla Certosa ed a Vigevano potenziò la residenza ducale con la creazione della grandiosa piazza ovale ancora oggi simbolo distintivo della città.
Leonardo da Vinci alla corte di Ludovico il Moro
Nel 1497 Beatrice d'Este a soli 22 anni morì di parto.... dopo una grande festa e fu sepolta nel coro di Santa Maria delle Grazie a Milano nel monumento funebre di Cristoforo Solari.
Nel settembre del 1499 grazie anche alla rivolta del popolo milanese oppresso dalle tasse i Francesi conquistarono il Ducato occupandone parte del territorio.
Ludovico scappò in Austria poi in Svizzera e nel tentativo di riavvicinarsi a Milano venne fatto prigioniera dai Francesi, portato in Francia e infine rinchiuso nel 1504 nel castello di Loches e nel 1508 in seguito ad un suo tentativo di fuga venne rinchiuso nella torre del castello stesso privato di tutti i suoi comfort.
Qui Ludovico il Moro morì il 27 maggio 1508, assistito dai conforti religiosi e la sua salma non venne mai rimpatriata e venne sepolta a Tarascona, nella locale chiesa dei padri domenicani.
E così nella Certosa di Pavia il sarcofago per Ludovico il Moro e la moglie Beatrice d’Este, che vediamo sulla destra, non fu mai utilizzato.