Il primo Vescovado era collocato alle spalle delle cattedrali di S. Maria del Popolo e di S. Stefano, praticamente l'attuale Broletto e ne era stato fondatore probabilmente il vescovo San Damiano. Secondo lo storico Bossi fu poi il vescovo Rodobaldo. a netà del 1200, a vendere “la corte o parte del palazzo episcopale alla Repubblica di Pavia”; Opicino de Canistris riferisce infatti che ai suoi tempi il cortile del Palazzo civico, Broletto, si chiamava ancora Curia Episcopi.
Quando Ippolito De Rossi, nella seconda metà del Cinquecento, diventa vescovo di Pavia si ritrova privo di un episcopio dignitoso e pertanto deve provvedere alla sistemazione della sua residenza. La collocazione scelta è nel cosiddetto Atrio di San Siro, il cuore religioso della città, nell’isolato di fronte alle Cattedrali, in pratica il Monastero delle Stuoie, che viene sacrificato e in buona parte abbattuto (le monache erano già state trasferite a Santa Maria delle Cacce).
La progettazione viene affidata a Pellegrino Pellegrini,
presente nella seconda metà del '500 a Pavia per la costruzione del
Collegio Borromeo e poi per la
realizzazione del coronamento della
torre civica.
Il nucleo cinquecentesco è costituito da due corpi quadrilateri accostati.
Si conserva sulla facciata meridionale il portale bugnato di accesso al
cortile, sovrastato da una lapide che ricorda il committente Ippolito de
Rossi e la data di esecuzione dell’edificio, 1575.( vedi foto a lato)
Nel cortile verso la piazza del Duomo, dal portico, si accede, allo scalone monumentale sul quale si affacciano una serie di portali marmorei di un certo rilievo; al piano terra un classico portale cinquecentesco dà l’accesso alla sequenza delle sale terrene.
A Gianbattista Sfondrati, vescovo di Pavia dal 1639 al 1647 si deve il grande portale d’ingresso verso la piazza del Duomo come risulta anche dall’iscrizione sull’architrave.(vedi foto a lato)
Si deve al vescovo Francesco Pertusati (vescovo dal 1724 al 1752) la sistemazione del primo cortile con la realizzazione delle cornici delle finestre, a leggero rilievo, e la chiusura del loggiato superiore con serramenti a vetrata ad andamento mosso e la decorazione della cappella e della sala dei Vescovi, affidata al pennello di Felice Biella.
Il Palazzo possiede una serie di sale, ognuna delle quali possiede splendide decorazioni.
La sala delle stagioni si apriva anche sul piccolo giardino. La volta decorata a grottesche è caratterizzata, negli angoli, da erme dorate che portano sul capo alti cesti con raffigurazioni stagionali; nel medaglione centrale è rappresentato Mosè con il serpente di rame.
La volta della successiva sala di San Siro è rivestita di grottesche: intorno al dipinto centrale con l’episodio evangelico della Moltiplicazione dei pani si dispongono quattro medaglioni con paesaggi.
Si accede quindi alla saletta del Sogno di Giacobbe. Al centro della volta, entro una cornice di fogliami frutti e nastri, è dipinto l’episodio della scala dove Giacobbe incontra in sogno il Signore.
Anche le tre sale del lato occidentale conservano integre le volte cinquecentesche dipinte a grottesche. In particolare la bella sala del Padre Eterno è decorata con quattro piccoli medaglioni con le Arti.
Lo scalone monumentale, realizzato nel 1566 da Pellegrino Pellegrini, è caratterizzato dalla balaustra a pilastrini in pietra d’Angera su cui si dispongono leoncini reggistemma e sfere lapidee.
La cappella, completamente decorata da Felice Biella nel 1737 su committenza del vescovo Pertusati, è dedicata alla passione di Cristo e occupa lo spazio corrispondente al portico sottostante.
Dallo scalone un altro portale marmoreo (cinquecentesco, ma con serramento settecentesco) si apre sulla sala dei Vescovi, completamente affrescata da Felice Biella, con i ritratti dei vescovi pavesi, a partire dal protovescovo San Siro (con il cesto dei pani e pesci), rappresentato a figura intera, che indica con la mano l’inizio della sequenza.
Si passa poi alla sala di San Giuseppe, con soffitto ligneo dipinto, e quindi alla studio del Vescovo.
Galleria fotografica del Palazzo Vescovile di Pavia Cronologia dei Vescovi di Pavia - |
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Data: 12 Aprile 2011 |
Inviato da: GianCarlo Mainardi |
VESCOVADO - PORTALE DI PIAZZETTA REGISOLE, 2 1796 - ECHI DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE A PAVIA.. Alla notizia dell’arrivo di Napoleone a Pavia i Decurioni provvidero ad allinearsi con i dettami della Rivoluzione Francese. Ecco la scalpellatura dello stemma del vescovo di Pavia in carica a quell’epoca, Monsignor Giuseppe Bertieri,...i giacobini pavesi non si accontentarono di scalpellare lo stemma nobiliare ma cancellarono anche il titolo nobiliare dalla lapide ricordo di Mons. Ippolito de Rossi, cui spettava il titolo di conte di San Secondo.
Particolare del portale di Piazzetta Regisole, 2
Particolare della lapide sovrastante il portale
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PALAZZO VESCOVILE
Tratto dal
sito Internet della Diocesi di Pavia
Pavia e dintorni - Palazzi Monumentali
PAVIA - Piazza del Duomo