Piazza del Duomo

 

 

 

 

 

 

La vecchia posizione

 

 

 


Chiese senza tracce in Pavia

SANTA MARIA DEL POPOLO                                         Tratto da: Pavia di L. Marabelli - 1997

Chiese di Pavia (senza tracce, entro le vecchie mura)

Edificata probabilmente all'inizio del secolo VIII dal re Longobardo Ariberto II, deteriorata nei secoli successivi, fu rifatta, come altre Chiese Pavesi, in stilo Lombardo a cavallo dei secoli XII e XIII.

Era contigua alla chiesa di S. Stefano ed insieme formavano la Cattedrale. Essendo inoltre posta a mezzogiorno e quindi in favore di sole, funzionava in inverno mentre d'estate i monaci officiavano in S. Stefano, posta a settentrione.

Fu incendiata unitamente alla chiesa contigua dal tiranno Odoacre e, secondo una leggenda pavese, fu riedificata "da un angelo" per i meriti del vescovo Epifanio.

In S. Maria riposava il corpo di S. Crispino I, settimo vescovo Pavese.

S. Maria fu completamente demolita nell'anno 1488 per far posto all'erigendo Duomo. Vi rimase solo la facciata, costituita in buona parte in arenaria, che venne demolita definitivamente alla fine dell'Ottocento.

Alcuni importanti resti si trovano nel Castello Visconteo.
 

 

-

ISTITUZIONI STORICHE ECCLESIASTICHE

La chiesa di Santa Maria del Popolo è attestata come cattedrale invernale fin dal IX secolo, così come la chiesa di Santo Stefano con funzione di cattedrale estiva; tra le fonti edite di carattere generale, sono citate per la prima volta nel 1250 nei documenti concernenti l'estimo pavese del secolo XIII; sono menzionate nelle Rationes decimarum del 1322-1323; sono elencate nei rogiti del cancelliere episcopale Albertolo Griffi degli anni 1370-1420.

Il 29 giugno 1488 inizia la costruzione della nuova cattedrale di Pavia con la posa della prima pietra effettuata dal vescovo Ascanio Maria Sforza e le due chiese vengono demolite; nel 1565 il vescovo Ippolito de Rossi erige la parrocchia di Santa Maria Assunta e Santo Stefano protomartire nella cattedrale.

Successivamente la parrocchia è menzionata nella visita apostolica di Angelo Peruzzi del 1576; in quello stesso anno si contavano tra i parrocchiani 1000 anime da comunione e il clero era composto da cinque dignitari, diciannove canonici e trenta cappellani; è elencata nel catasto teresiano degli anni 1751-1757.

Nel 1769 il clero risultava composto da venticinque sacerdoti e sei chierici; ventidue sacerdoti nel 1823; cinque dignitari, otto canonici e undici cappellani nel 1845; parroco, cinque dignitari, otto canonici, e sette cappellani nel 1877.

Nel 1822 il numero dei parrocchiani era di 3500 unità; 3300 nel 1845 entro i confini della parrocchia della cattedrale esisteva la chiesa sussidiaria di San Giovanni Domnarum; parimenti segnalata nel 1877.

Link risorsa:http://www.lombardiabeniculturali.it/

.

La chiesa di S.Maria del Popolo è elencata nell' "Anonimo Ticinese", Cap. II°  " Chiese coi loro Corpi Santi, entro il primo muro di Pavia" di Opicino de Canistris  (2° ref.), con la seguente aggiunta:

"Chiesa di S. Maria Maggiore contigua alla chiesa di S. Stefano; le quali due unite formano la Cattedrale.

Nella basilica estiva, cioè in S. Stefano posta a settentrione, funzionano i canonici d'estate; nell'invernale, cioè in S. Maria a mezzodì, d'inverno. In questa riposa il corpo di S. Orispiuo I, settimo nostro vescovo, ivi trasferito da S. Martino in Terra Arsa, per opera di Giovanni Bono vescovo di Pavia: nella quale traslazione furono operati più miracoli.

Incendiata S. Maria con S. Stefano dal tiranno Odoacre, fu riedificata da un angelo pei meriti del vescovo nostro Epifanio."

Dal Commentario dell'Anonimo Ticinese tradotto da P. Terenzio (1864). 

LE VOSTRE PAGINE                        (Le Vostre testimonianze, fotografie, aneddoti, leggende, ecc. che ci avete inviato.)

Data:

Inviato da: