Fondato da Giuseppe II d'Austria nel 1781 e inaugurato il 15 Settembre del 1782 come Collegio Germanico Ungarico per studenti di teologia usando l'edificio non completato del Convento di S.Francesco, decisione presa per non concedere la possibilità ai giovani residenti nei suoi stati di recarsi a Roma per seguire gli studi teologici.

Nella città capitolina era infatti già presente un Collegio Germanico-Ungarico, sito in piazza Sant'Apollinare, retto dai Gesuiti e derivante dalla fusione operata nel 1580 dei preesistenti collegio Germanico (1552) e collegio Ungarico (1579). La citata fondazione del Collegio Germanico nel 1552, su impulso di papa Giulio III, permette di inserire l'istituzione tra quelle pavesi della riforma cattolica, il Collegio Borromeo (1561) e il Collegio Ghislieri (1567), che precede di pochi anni, e come queste anche il Collegio Germanico prima e il Collegio Germanico-Ungarico poi, appare molto cospicuamente dotato con possedimenti che ne garantivano ampiamente il funzionamento e il mantenimento.

Parte di questi beni fondiari, in particolare quelli presenti a Santa Cristina e Genzone, nel pavese, e a Lodivecchio, saranno successivamente posti nella disponibilità del neo-istituito Collegio Germanico-Ungarico pavese che verso la fine del settecento ospitò gli alunni dell'omonimo di Roma, non solo per motivi patrimoniali od economici, ma anche su di una ferma piattaforma ideale. L'Ateneo pavese era infatti sede di una Facoltà Teologica profondamente riformata, nel solco delle istanze più radicali di rinnovamento tra Stato e Chiesa.

Inaugurato nel 1783, il Collegio era sicuramente a pieno regime nel 1784, quando il marchese Alessandro Botta Adorno, conservatore, ossia amministratore, del Collegio stesso, ricevette l'Imperatore Giuseppe II, di passaggio a Pavia il 18 febbraio. Ad accogliere l'augusto ospite v'erano pure il Rettore del Collegio, l'abate Giuseppe Zola e il Prefetto degli studi, l'abate Pietro Tamburini.

In seguito all'occupazione francese il Collegio verrà chiuso nel 1796, i beni su richiesta del commissario Haller furono avocati alla Repubblica Francese e da allora il fabbricato sarà adibito a caserma, destinazione d'uso con cui attraversò anche le successive due guerre mondiali. Nel secondo dopoguerra, per interessamento dell'allora Rettore dell'Ateneo pavese, Plinio Fraccaro, il Demanio Militare restituirà il fabbricato all'Università di Pavia che riuscirà a riaprire la struttura come Collegio il 4 novembre del 1948, con rinnovato nome di Collegio Fratelli Cairoli, figure di spicco del risorgimento italiano, che detiene tuttora.

Il Collegio F.lli Cairoli è un edificio a pianta quadrata, con un ampio giardino alberato interno sul quale si affacciano sia gli spazi comuni sia le camere degli Alunni residenti.

Il Collegio si sviluppa su quattro piani. Il piano terra, leggermente più basso del livello della piazza, circonda il giardino interno e su di esso si aprono la sala mostre del Collegio, la palestra, la lavanderia, una delle sale studio oltre ad una serie di locali di servizio e la portineria.

Il primo piano rialzato, con soffitti particolarmente elevati, ospita invece tutti gli altri locali comuni: la segreteria, la biblioteca (fornita di circa 65.000 volumi), l'aula magna affrescata, la sala giornali, la sala musica, la sala pc, la sala tv e la sala mensa, un tempo adibita a refettorio e oggi quotidianamente utilizzata per la prima colazione degli alunni e, in particolari occasioni, come la Festa delle Matricole o la Giornata degli Ex Alunni, come vera e propria sala da pranzo.

Due dei quattro lati del Collegio, a questo livello, si presentano colonnati, fornendo un bellissimo colpo d'occhio soprattutto se osservati dal giardino. I restanti due piani della struttura ospitano le camere degli alunni, tutte singole.

Alcune di queste, poste all'ultimo piano, si aprono su due grandi terrazzi che occupano del tutto due dei quattro lati, dai quali si può ammirare una buona porzione dello sky-line pavese, con vista sul campanile romanico dell'adiacente chiesa di San Francesco, sulle torri medievali del centro cittadino e, più in lontananza, sulla cupola del Duomo.

Il Collegio è visitabile all'interno, previa richiesta alla segreteria, fatta eccezione degli spazi residenziali degli alunni in residenza
 

 

 

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