Piazza San Michele

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Chiese in Pavia

SAN MICHELE MAGGIORE                                       Tratto da:  Wikipedia - l'enciclopedia libera

Chiese di Pavia (aperte al Culto, entro le vecchie mura)

Una prima chiesa dedicata a san Michele Arcangelo fu costruita originariamente sul luogo della cappella del Palazzo reale nel periodo longobardo (a questo periodo risale la parte inferiore del campanile).

Fu distrutta da un incendio nel 1004.

La costruzione attuale iniziò verso la fine dell'XI secolo.

A tale periodo   risalgono la cripta, il coro e i transetti e l'intera costruzione fu completata nel 1155 (con una interruzione dovuta al grande terremoto del 3 gennaio 1117).

Le volte della navata centrale, originariamente dotata di due campate a crociera grossolanamente quadrate (o, secondo alcuni storici, con volta cupolata su modello delle basiliche romanico-bizantine come San Marco a Venezia), furono ricostruite nel 1489 da Agostino da Candia, con uno schema di quattro campate rettangolari, tali da garantire una migliore efficienza statica del complesso architettonico.

La basilica di San Michele è considerata il prototipo delle numerose chiese medievali che può vantare Pavia, le più famose delle quali sono San Pietro in coelo aureo e San Teodoro.

Tuttavia, San Michele si discosta dalle altre chiese cittadine per l'utilizzo estensivo, sia per quanto riguarda la struttura che le decorazioni, della fragile pietra arenaria color ocra in luogo del cotto, e anche per la particolare conformazione architettonica, che prevede una pianta a croce latina, con un transetto eccezionalmente sviluppato, molto sporgente rispetto al corpo longitudinale del fabbricato, a differenza di quanto accade, per esempio, in San Pietro in Ciel d'Oro, dove il transetto non sporge dal corpo di fabbrica rettangolare della chiesa.

Tale transetto, dotato di una propria facciata sul lato settentrionale, di una propria finta abside nel lato opposto e di una volta a botte sostanzialmente diversa dalle volte a crociera delle restanti parti della chiesa, costituisce quasi un corpo autonomo, una seconda chiesa compenetrata a quella principale: una soluzione inedita per quei tempi.

Già le dimensioni della basilica (lunghezza: 55 metri; larghezza al transetto: 38 metri) evidenziano l'importanza di questa parte della struttura. All'incrocio tra navata e transetto si alza l'ardita cupola ottagonale (assai asimmetrica), su pennacchi di tipo lombardo.

La facciata è adornata con un folto repertorio di sculture di arenaria, a tema sacro ma anche profano, di grande bellezza e suggestione, ma oggi vistosamente deteriorate dalla corrosione dovuta agli agenti atmosferici, nonostante i numerosi programmi di restauro conservativo avviati negli ultimi decenni.

La basilica ospitò nei secoli fastose cerimonie ed incoronazioni; tra queste si cita l'incoronazione di Federico I Barbarossa, nel 1155. 

 

 

Visita virtuale alla Basilica di San Michele Maggiore.

Sito ufficiale della basilica di San Michele Maggiore - Pavia (Italia)

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ISTITUZIONI STORICHE

La basilica di San Michele maggiore è attestata fin dall'anno 943; tra le fonti edite di carattere generale, la parrocchia è citata nel 1250 nei documenti concernenti l'estimo pavese del secolo XIII; è menzionata tra le parrocchie di Porta San Giovanni nelle Rationes decimarum del 1322-1323; è elencata nei rogiti del cancelliere episcopale Albertolo Griffi degli anni 1370-1420; compare negli atti della visita pastorale compiuta nel 1460 da Amicus de Fossulanis e successivamente nella visita apostolica di Angelo Peruzzi del 1576; in quello stesso anno si contavano tra i parrocchiani 800 anime da comunione e il clero era composto da dodici canonici e sette cappellani; è citata nel catasto teresiano degli anni 1751-1757.

Nel 1769 il clero risultava composto da trenta sacerdoti e sei chierici; parroco e cappellano nel 1807; quarantuno sacerdoti nel 1823; parroco e cinque coadiutori nel 1845; cinque sacerdoti nel 1877.

Nel 1792 il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 2234.86. Nel 1807 il numero dei parrocchiani era di 4800 unità; 5250 nel 1845; 5514 nel 1877.

Nel 1807 il diritto di patronato sulla parrocchia spettava alla famiglia Tacconi; nel 1877 la parrocchia risultava invece di libera collazione. Nel 1807, entro i confini della parrocchia di San Michele Maggiore, esistevano la chiesa sussidiaria di San Marino confessore, la chiesa sussidiaria di San Giovanni in Borgo, la chiesa sussidiaria di San Pietro in Vincoli, la chiesa sussidiaria di Sant'Antonio, retta dai padri cappuccini, l'oratorio del Luogo Pio delle Convertite, l'oratorio di San Simone, l'oratorio di Santa Maria Assunta; nel 1845 era segnalata la chiesa sussidiaria di San Luca evangelista; nel 1877 comparivano la chiesa sussidiaria di San Luca evangelista e la chiesa sussidiaria di San Marino confessore.

Nel corso del XX secolo, la parrocchia di San Michele Maggiore è sempre stata inclusa nel vicariato urbano.In base al decreto 25 ottobre 1989 del vescovo Giovanni Volta, con cui fu rivista la struttura territoriale della diocesi (decreto 25 ottobre 1989) (Vita diocesana 1989), è stata attribuita al vicariato I, zona pastorale centro.

Link risorsa:http://www.lombardiabeniculturali.it/

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La chiesa di S.Michele è elencata nell' "Anonimo Ticinese", Cap. II°  " Chiese coi loro Corpi Santi, entro le prime mura" di Opicino de Canistris  (80° ref.), aggiungendo la nota "ove riposano i corpi de' SS. Confessori Eleucadio, vescovo di Ravenna, ed Ennodio vescovo di Pavia, il quale, mandato ambasciadore a Costantinopoli da Papa Ormisda, convertì tutta la nazione de' Greci dall'eresia d'Eutiche. Il di Lui corpo fu trasferito dalla chiesa di S.Vittore da Lui fondata. Sonvi altresì altre reliquie di Santi".

Dal Commentario dell'Anonimo Ticinese tradotto da P. Terenzio (1864). 

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