SANT'AGNESE, POI SAN TEODORO Tratto da: sito www.atistoria.ch
Chiese di Pavia (aperte al Culto, entro le vecchie mura)
San Teodoro sorge nella parte più antica di Pavia a metà strada tra piazza della Vittoria, l’antico foro romano, ed il Ticino.
Prima dedicata a Santa Agnese, poi, in occasione della sua beatificazione intorno all’anno 1000, al Vescovo di Pavia Teodoro morto nel 778, ospitandone il corpo.
L’ubicazione della chiesa, non lontano dal Ticino, decretò San Teodoro protettore dei pescatori e di tutti coloro che lavoravano con e sul fiume.
La facciata è romanica, l'interno a tre navate contiene un transetto sopraelevato, una cripta e una cupola, che all'esterno è celata da un tiburio ottagonale.
Conserva pregevoli opere, dal XIII al XVI secolo, fra cui la Madonna con Bambino in trono del Duecento, e i cicli cinquecenteschi delle Storie di Sant'Agnese e San Teodoro.
L'altare maggiore che custodisce le spoglie di San Teodoro, reca un pallio con 5 tavolette ad olio, alquanto ritoccate, con episodi tratti dalla vita del Santo.
Il catino dell'abside maggiore, con l'adorazione dell'Agnello e di alcuni Santi è opera moderna del pavese Antonio Villa.
Al suo interno sono affreschi di Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino, datati al 1507.
Di notevole interesse l'affresco di B. Lanzani che rappresenta una veduta di Pavia del 1525/26 munita di numerose torri medioevali. (vedi immagine a lato)
Sulla parete contigua una versione precedente, incompiuta. Entrambi gli affreschi sono le più antiche immagini della città.
San Teodoro (dal sito Diocesi di Pavia) Galleria fotografica della Cripta di San Teodoro Sant'Agnese è la donna scoperta a S. Teodoro di Michele Chieppi |
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ISTITUZIONI STORICHE |
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Data: 2009 |
Tratto dal Corriere della Sera del 3 Marzo 1998 |
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Mosaico del ' 300 nella basilica di San
Teodoro a Pavia
Uno splendido mosaico medievale e' tornato alla luce nella basilica di San Teodoro, nel centro di Pavia. La scoperta e' avvenuta durante i lavori di rifacimento della pavimentazione e per ora non e' possibile ammirare tutto il manufatto. Infatti, dopo i sopralluoghi della Soprintendenza ai beni culturali della Lombardia, ne e' stata ripulita solo una piccola parte che risale ad un periodo tra il 1300 e il 1400. Il mosaico si estende lungo la navata laterale della chiesa. Scavando a una profondita' di circa 7O centimetri, sono emerse su una superficie di pochi metri quadrati un uomo a torso nudo e un satiro, ma anche un cristiano armato di scudo e spada, che lotta con un leone, e alcune greche ornamentali. "E' probabile che tutto il pavimento della chiesa sia costituito da mosaici", spiega Saverio Lo Martire, studioso e rappresentante dei civici musei cittadini. Per il completo restauro del mosaico gli archeologi auspicano una sponsorizzazione. |
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Data: 22 Gennaio 2016 |
Inviato da: Mario Veronesi |
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Dopo secoli di mistero furono scoperti le spoglie del santo vescovo, riposto in una cassa d’argento e cristalli, vestito d’abito pontificale, e tuttora collocato sotto l’altare maggiore. Bellissime le tavole dipinte che il sarcofago, ritenute un lavoro di Pietro Buonacorsi, che raffigurano papa Zaccaria mentre consacra Teodoro vescovo, e re Liutprando che per rivelazione di un angelo lo elegge vescovo della città. Nel dicembre del 2000 è stato ultimato il restaurato del trittico ligneo, eseguito nei primi decenni del 1500 e raffigurante la resurrezione di Cristo tra i Santi, attribuito al Lanzani. Sulle ante di chiusura sono riconoscibili S. Siro patrono di Pavia, mentre sorregge il modello della città, S. Teodoro, S. Agostino e S. Agnese. Anticamente la corporazione dei pescatori, con una solenne cerimonia dopo aver offerto il pescato al santo lo distribuivano ai poveri della parrocchia. Un monumento importante, è quello che si trovava nella navata destra della chiesa di S. Teodoro, la pietra tombale di Pasino degli Eustachi, fatta apporre al sepolcro preparato nel 1453. La datazione è evidente dall’iscrizione sostituita nel 1612, all’antica e principale pietra rimossa: (Sepulcri an. MCCCCCLIII conditi a prestati viro Patric. P.P. et cap. Generali totius navigli Status Med. Pasino Eustachio antiquo lapide vetustate dirupto, his verbis impresso hunc novum lapidem Io. Lucidus et Iob. Dominicus Feud. Ejus posteri reponi curarunt anno 1612.) Detta iscrizione pubblicata in appendice all’almanacco sacro pavese del 1882 da Don Cesare Prelini, in cui racconta le vicende dell’antica lapide che rimase in Pavia sino al 1880, in quell’anno fu venduta e trasportata a Milano. Prima della sua partenza ne fu fatta una fotografia, la cui copia si trova presso la biblioteca della nostra università. Pasino degli Eustachi tenne l’alta carica di capitano generale del naviglio ducale e della darsena, durante il governo di Filippo Maria Visconti, ed il fatto d’armi che lo rese famoso avvenne il 23 giugno del 1431 sulle acque del Po, dove sconfisse la flotta veneziana.
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