LANGOSCO
COMUNE DI LANGOSCO
sec. XIV - 1707
Langosco faceva parte del contado Lomellino ed era sede del giudice di tale
contado.
Uno dei primi documenti in cui è citato il toponimo è un diploma di Enrico
IV del 1105-1110, nel quale vengono confermati i possessi di questo luogo ai
canonici di Vercelli (Bodo 1975).
In un diploma di Federico I, 1164, fra le terre concesse a Pavia, risulta
citato anche Langosco. In questo diloma Federico riconobbe ai Pavesi il
diritto di nominarsi i consoli (Bodo 1975).
Tale concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e
da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230 (Malagugini 1912).
Nel 1166 governano il territorio i Della Torre a nome di Goffredo e Ruffino
di Lomello. Poi nel 1191 l’imperatore Enrico IV assegna a Pavia anche questo
comune.
In una carta del 1184 si trova segnato “Langosco Nuovo”, in sostituzione,
forse, del vecchio borgo inghiottito dal Po (Bodo 1975).
Nel 1250 il comune di Pavia procede all’estimo dei terreni dei vari Comuni
posti sotto la sua giurisdizione, a scopo fiscale, nei documenti appare
citato anche Langoschum (Bodo 1975).
La località appare nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 con
lo stesso toponimo nel territorio della contea Lumellina (Soriga 1913).
Dopo il vano tentativo da parte dei conti di Langosco di trasformare il
feudo in signoria, si assisterà ad una ritorsione dei vercellesi e del loro
vescovo che, con un esercito, nel 1254 passarono il Sesia e distrussero il
paese.
Nel 1300 vi sono ancora tentativi di Filippone Langosco, appoggiato dai
vescovi, di staccarsi da Pavia, nel 1310 alla discesa in Italia di Enrico o
Arrigo IV, Filippone si allea con lui, così da ottenere che Langosco fu
eletto a feudo con tutti i diritti e i doveri (Il feudo sarà “camerale”).
Dopo aver perso contro i Visconti, il paese passerà a Riccardino, figlio di
Filippone, che morirà anch’esso durante un attacco visconteo nel 1315. I
Visconti si impadronirono così di Pavia e misero fine anche alla signoria
dei Langosco.
Nel 1400 il feudo viene confiscato e dato al capitano di ventura Francesco
Bussone detto il Carmagnola. Ritornerà ai Langosco solo nel 1467.
Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina,
“Languscum” (statuta stratarum).
Durante il dominio spagnolo i conti sono confermati nei loro privilegi, ma
nel 1652 muore Alessandro Langosco Motta senza figli maschi, per cui il
feudo passa alla regia camera. Nella diatriba sorta tra Milano e un Langosco,
facente parte della famiglia che pretendeva l’eredità, depone il cancelliere
della comunità: Domenico Zambelli che dichiara che è proprio Guido Langosco,
il pretendente dell’eredità, a nominare il podestà e il notaio civile e
criminale.
Il podestà, in quell’anno era Giovanni Cane di Candia; il paese è governato
da sei consoli con un cancelliere (Bodo 1975).
Nel 1620 Langosco entra a far parte di una delegazione di 24 enti che
delineano quelli che sono stati definiti “Statuti Lomellini”.
Langosco è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite
per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone
1644).
1707 - 1797
Nella relazione del 1 novembre 1707 dell’intendente
generale Fontana, incaricato di censire i comuni della Lomellina dal duca di
Savoia Langosco si contano 600 anime, e il feudatario è il conte Langosco,
abitante nel luogo (ASTo, Paesi di nuovo acquisto).
Langosco è fra le terre vocali, cioè fra quelle che si radunano in una
congregazione per risolvere gli interessi della Provincia (Malagugini 1911).
Il comune, nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723, fa parte,
insieme a Santa Maria e Bagnolo, della provincia Lomellina e dipende dalla
prefettura di Morta (regolamento delle provincie 1723).
Nello stabilimento delle province del 3 settembre 1749 viene confermata
l’appartenenza di Langosco alla provincia Lomellina (stabilimento delle
provincie 1749).
Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso
nel primo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750).
In seguito al nuovo censimento nelle province del 15 settembre 1775 Langosco
è confermato con San Paolo Leria, ancora, alla Lumellina (editto 15
settembre 1775).
1798 - 1814
Il primo decreto
napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina sancisce che il dipartimento
dell’Agogna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Robbio è
capoluogo del quarto distretto e Langosco con San Paolo Sevia, ne fa parte
(legge 11 brumale anno IX).
Con il decreto del 25 Fiorile 1801 invece, considerando che per
l’attivazione delle prefetture, vice-prefetture e relativi corpi
amministrativi è stata stabilita una nuova divisione dei dipartimenti e dei
distretti, Langosco, con San Paolo Sevia è incluso nel secondo distretto di
Vigevano, dipartimento dell’Agogna (legge 25 Fiorile anno IX).
Nella compartimentazione territoriale del 28 aprile 1806 Langosco ricade
sotto il dominio napoleonico, nel dipartimento dell’Agogna, distretto di
Novara, cantone terzo di Robbio, come comune di terza classe unito a San
Paolo Liera, Santa Maria e con popolazione di 783 abitanti
(compartimentazione 1806).
Una nuova modifica dell’assetto amministrativo avverrà in seguito al decreto
del 29 settembre 1809 quando i 90 comuni della Lomellina vennero ridotti a
36.
Langosco fu unito a Rosasco, San Paolo e Santa Maria Bagnolo (Gardinali 1976).
1815 - 1859
Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Langosco insieme a San Paolo e
Santa Maria Bagnolo è incluso nel mandamento di Candia, nella provincia di
Mortara (regio editto 1814, ASCVo9.
Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 “portante una nuova
circoscrizione generale delle provincie de’ regi stati di terra-ferma”,
Langosco viene inserito nel mandamento di Candia di Lomellina, nella
provincia di Lomellina (regio editto 1818, ASC Casei Gerola).
Langosco appartiene alla diocesi di Vercelli, divisione di Novara.
Dipendente dal Senato di Casale, i suoi uffici di Intendenza, Prefettura e
Ipoteca sono quelli di Mortara, quello di Insinuazione è a Mede, mentre
l’ufficio di Posta è a Candia.
Conta una popolazione di 1453 abitanti (Casalis).
Nella compartimentazione territoriale del 23 ottobre 1859, Langosco,
appartiene al circondario terzo di Lomellina, mandamento terzo di Candia e
ha una popolazione di 1696 abitanti (decreto 1859).
1859 - 1971
In seguito all’unione temporanea delle
province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento
territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Langosco
con 1.696 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta
di due membri, fu incluso nel mandamento III di Candia, circondario III di
Lomellina, provincia di Pavia. Alla costituzione nel 1861 del Regno
d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 1.737 abitanti
(Censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il
comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.
Nel 1867 il comune risultava incluso nel mandamento di Candia Lomellina,
circondario di Lomellina (Mortara) e provincia di Pavia (Circoscrizione
amministrativa 1867). Popolazione residente nel comune: abitanti 1.838
(Censimento 1871); abitanti 2.117 (Censimento 1881); abitanti 2.208
(Censimento 1901);
abitanti 1.954 (Censimento 1911); abitanti 1.784 (Censimento 1921). Nel 1924
il comune risultava incluso nel circondario di Mortara (Lomellina) della
provincia di Pavia. In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale
disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione
residente nel comune: abitanti 1.510 (Censimento 1931); abitanti 1.507
(Censimento 1936). In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale
disposta nel 1946 il comune di Langosco veniva amministrato da un sindaco,
da una giunta e da un consiglio.
Popolazione residente nel comune: abitanti 1.426 (Censimento 1951); abitanti
1.122 (Censimento 1961); abitanti 770 (Censimento 1971).
Nel 1971 il comune di Langosco aveva una superficie di ettari 1.572.
1809
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