LE ORIGINI 

Dal sito Comune di Borgarello 

Nel 1181 Borgarello costituiva un aggregato demico di un certo rilievo. Tale circostanza è attestata, in via indiretta, dal numero dei contribuenti locali iscritti nei ruoli delle tasse, versate in quell´anno stesso al Comune cittadino dominante. E´ indubbio che, già a quella data, gli homines di Borgarello formavano un gruppo sociale stabilmente organizzato, rappresentato da un organismo amministrativo in grado di gestire gli interessi collettivi dell´ universitas locale.

Nel 1360, appena dopo la conquista viscontea di Pavia, Galeazzo II impostò la costruzione della sua sfarzosa residenza, impropriamente definita castello. Alle sue spalle, nell´area esterna alle mura, il nuovo signore della città iniziò la formazione di un giardino e di un recinto di caccia destinati agli svaghi signorili.
L´allestimento del Parco Nuovo ebbe l´effetto di intrappolare tra quattro mura gli abitanti di Borgarello, Torre del Mangano, S.Genesio e altri centri minori come Comairano e Ponte Carate.

Per contro, furono tagliate fuori dal perimetro murato alcune frange di territorio che, amministrativamente, facevano capo alle comunità inglobate nel Parco Visconteo.

E´ appunto il caso di Borgarello, dove il margine occidentale del territorio comunale, situato addirittura oltre il Navigliaccio, rimase all´esterno del muro di Pavia, dove si erano rinserrate a difesa le truppe dell´imperatore Carlo V.

Iniziato alla fine di ottobre del 1524, l´assedio si concluse nella giornata del 24 febbraio 1525, quando l´esercito francese fu messo in rotta e lo stesso re di Francia fu catturato sul campo di battaglia. Lo scontro finale si svolse nel Parco Vecchio, tra Mirabello e la Repentita e viene ricordato come: la Battaglia di Pavia.
Borgarello era rimasta tra le terre esenti da ogni signoria feudale . La vicenda della sua infeudazione ebbe inizio nel 1689,. Nel marzo del 1691 si fece avanti il monastero della Certosa, che di recente aveva già acquistato i diritti feudali su Torre del Mangano, Villanova e Carpignago.

Venuto a conoscenza delle manovre dei Certosini, il conte Gio Battista Mezzabarba, che evidentemente non gradiva l´instaurazione di una signoria feudale su una terra di cui era il maggiore proprietario, decise di entrare in lizza per Borgarello, presentando a sua volta un´offerta. Nei giorni 9-10-11 settembre 1691, secondo la procedura di rito, nella piazza dei Mercanti di Milano il pubblico banditore mise ufficialmente all´incanto il feudo di Borgarello, invitando chiunque avesse interesse a presentare la propria offerta.

Allo spirare del termine stabilito, l´offerta migliore risultò quella del Mezzabarba, che pertanto se lo aggiudicò.

Nel 1929 il Comune di Borgarello, insieme a Torre del Mangano e Torriano, formò il nuovo comune di Certosa di Pavia, ma nel 1958 riacquistò l'autonomia.

 

 

 I PERSONAGGI 

Dal 

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 L'ARCHITETTURA 

Dal sito Comune di Borgarello

L´esistenza della chiesa, dedicata a San Martino di Tours, trova conferma in un atto del 1395 in cui Guglielmo Centuario, vescovo di Pavia, in considerazione della morte del precedente rettore Giovanni Bastoni, nomina Lorenzo Bastoni, figlio di Andrino, rettore della chiesa di Borgarello.

La chiesa ha subito delle trasformazioni piuttosto significative dalle origini ai nostri giorni, non solo per quanto riguarda gli spazi interni, ma anche quelli esterni più prossimi.

L´edificio di culto borgarellese presenta una pianta barocca tipica di molte chiese del pavese e la  distribuzione degli spazi interni corrisponde pienamente ai dettami della chiesa controriformata: l´ aula unica favorisce il senso di unità tra i fedeli, e permette di dirigere subito l´attenzione verso il presbiterio.

La facciata presenta uno stile alquanto lineare e sobrio in conformità con l'interno dell'edificio.

Nel centro storico di Borgarello è presente la "Cascina La Colombina" di proprietà Bono: da fonti storiche medioevali è il nucleo attorno al quale nacque l'intero Paese. Nel passato fu sicuramente una fortificazione militare e la sua torre ne è una prova tangibile.

Altra costruzione meritevole di nota è il Palazzo Mezzabarba, già residenza estiva del casato pavese.