Pavia e dintorni - Storia

Storia

 

 

 

ETA' ANTICA   .... / 476                                                                                   Tratto da:  Wikipedia - l'enciclopedia libera

L'età antica è lo studio del periodo storico, successivo alla preistoria, che va dall'introduzione della scrittura, databile tra il V ed il III millennio a.C., alla caduta dell'Impero Romano in Europa. L'Impero romano d'Occidente si fa terminare per convenzione nel 476, anno in cui Odoacre depone l'ultimo imperatore legittimo, Romolo Augusto.

 

ETA’ ANTICA

Gli scarsi cenni, ricavabili dagli autori antichi e dalla toponomastica, sulle popolazioni che abitavano il territorio attorno alla confluenza del Ticino nel Po, ci consentono di avere un pur vago disegno del quadro etnografico fino al II secolo a.C.

Il popolo più importante era probabilmente quello dei Marici, citati da Plinio che ne fa, assieme ai Levi, i fondatori di Pavia (Ticinum).

Entrambi erano di stirpe ligure: i Marici si distendevano lungo il Po nelle province di Pavia e Alessandria, i Levi lungo il Ticino. Proprio alla confluenza dei due fiumi questi popoli confinanti fondarono Pavia, probabilmente come loro mercato e luogo di incontro.

Più a ovest, a nord del Po, si trovavano i Libìci (Lebeci secondo Polibio), che occupavano la Lomellina occidentale e l'adiacente Vercellese. Non sembra avere invece consistenza storica il fantomatico popolo degli Iriati, nato dall'arbitraria correzione del nome degli Iluati, citati da Livio, per ottenere una suggestiva ma superflua connessione con il nome della città di Iria, Voghera.

I Romani giunsero nella provincia di Pavia nel III secolo a.C., al tempo delle guerre contro i Galli e i Cartaginesi. Nel 222 a.C. si scontrarono con gli Insubri a Clastidium, nell'Oltrepò Pavese, uno dei principali villaggi dei Marici loro alleati.

Nel 218 a.C. furono sconfitti da Annibale presso il Ticino. La successiva colonizzazione ebbe come centro propulsore la vicina colonia latina di Piacenza, la cui centuriazione si distese su tutta la pianura dell'Oltrepò.

La fondazione, attorno al 120 a.C., della colonia di Tortona, determinò il passaggio all'area di influenza di tale città della parte occidentale dell'Oltrepò Pavese (Voghera).

La colonizzazione di Pavia (187 a.C.) fu pure realizzata con la centuriazione della pianura a nord del Po e ad est del Ticino, mentre la parte a ovest del Ticino non conserva tracce di centuriazione (se non attorno a Vigevano, dove giungeva la colonizzazione di Novara), per cui è da ritenersi che nella Lomellina, come forse nella parte collinare dell'Oltrepò, più a lungo si mantenesse l'elemento indigeno.

La zona a nord del Po, nella suddivisione dell'Italia in regioni operata da Augusto, fu attribuita alla Transpadana, mentre l'Oltrepò fu suddiviso tra l'Emilia e la Liguria lungo il confine tra le aree di influenza di Piacenza e Tortona.

Poco è noto di Pavia: era un municipium, nella città venne eretto un arco di trionfo in onore di Augusto e nel IV secolo era sede della manifattura di archi. Cornelio Nepote, il biografo, nacque probabilmente a Ticinum.

Il centro storico di Pavia, un quadrato di circa 1 km², ha ancora oggi la tipica pianta derivata dal castrum, l'accampamento militare romano, dotato di due assi perpendicolari, il cardo e il decumano. La conservazione della pianta della città è stata permessa dal fatto che la città non è mai stata distrutta completamente.

La città venne saccheggiata da Attila nel 452 e da Odoacre nel 476.

Nella fase di ricostruzione si adoperò in modo significativo il Vescovo pavese Epifanio, divenuto successivamente santo.
 

 

 

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