AL PRUFÉSUR RUMA
Si chiamava Luigi Violini e in gioventù era stato maniscalco di professione.
Conobbe il mondo studentesco, quando l'agenzia di noleggio Fratelli De Marchi forniva carrozze alle spensierate comitive studentesche in giro per la nostra periferia o sui colli d'Oltre Po e il Violini si adoperava come assistente.
Il suo soprannome nacque quando, in occasione di uno dei carnevali mascherati, su un carro inghirlandato, ispirato ai fasti imperiali e denominato "Trionfo di Roma", tra corazze ed aste luccicanti, al posto del trono, apparve una gigantesca pattumiera (portarüd) sulla quale stava orgogliosamente impettito Luigi Violini…
Da
quel momento diventò...“al Prufèsur Ruma”.
segue
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Era una burla argutamente polemica.
Analfabeta, piccolo di statura, era sempre vestito con ricercatezza.
Anche se gli abiti erano un po' usati vestiva il frak o la redingote, cappello a staio o a cilindro, sparato bianco e cravatta impeccabilmente annodata.
Aveva sempre le tasche piene di dispense e portava un bastoncino sotto il braccio che gli conferiva un'aria dottorale.
Sotto i portici dell'Ateneo, salutava con scappellate e sorrisi i... colleghi.
Era il confidente, l'amico, il galoppino degli studenti che, sapendolo onesto (anche se un po' tonto), se ne servivano per mandarlo al Monte di Pietà a pignorare qualche gioiello, in tempi di magra.
Morì abbandonato ed in miseria.
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Tratto da "Care Macchiette
Pavesi" di P. Marabelli