AL PRUFESUR D'LA CARTA
Alto, massiccio, troneggiante come un monumento, questo tipo era realmente il professor Belloni, un insegnante di lingue estere che, per pochi soldi si adattava ad impartire lezioni di inglese e spagnolo a coloro che, in procinto di lasciar la propria terra, si accingevano ad attraversare l'oceano per cercare nelle lontane Americhe condizioni di vita migliori.
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Oramai sconclusionato nelle sue azioni, il professore si era dato al commercio della carta usata che acquistava dagli scolari per poi rivenderla agli esercenti.
Camminava parlando e gesticolando, eternamente in soliloquio, e la sua caratteristica principale era quella di essere sempre esageratamente coperto anche d'estate con due o tre panciotti, un paio di giacche ed il cappotto, tanto che nessuno poté mai vantarsi di averlo visto meno coperto di una cipolla.
D'inverno poi, sopra. il cappotto pèsantissimo portava anche un paio di mantelli, tanto che ad uno che fosse esageratamente vestito si diceva:
“Ta’m parat al prufesur d’la carta”
Sui vestiti poi portava tante sgocciolature di cera che, qualora i suoi indumenti fossero stati posti al calore, avrebbero dato sufficiente materiale da fabbricare chissà quante candele!
Malgrado tutte queste stranezze, il. suo portamento era così imponente tanto che i ragazzi, anche se monelli, lo guardavano accontentandosi. di segnarselo vicendevolmente a dito e di mormorare a bassa voce:
“Tl è vist al prufesur d’la carta?”