Le Macchiette di Pavia e dintorni

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Tratto da "Care Macchiette Pavesi" di P. Marabelli e "Giuān al māt" di A. Faravelli

 

 

Erano Alberto Bonizzoni, un ciabattino claudicante, detto Madoj, lui e Marietta Rampini lei, vedova di Piero Chiara , detto Sabron da cui il soprannome Sabrona.

I due si sposarono nel 1932, a San Pietro in Verzolo.

Il matrimonio fece epoca poiché andarono alla cerimonia con una carrozza di lusso e, all'uscita di chiesa, furono salutati da una fragorosa fanfara di legni e di latta (i tulōn).

Personaggi popolarissimi nel rione di Porta Garibaldi.

Coppia caratteristica, a loro i pavesi volevano bene, perché suscitavano compassione per la loro vita di miseria, ma anche di bonarietā.

Vivevano in una stamberga dei Cantieri Spada, a sinistra del Naviglio, verso il Confluente.

Di buon mattino iniziavano il giro per la cittā e nei dintorni con un organetto a manovella, trainato da un asinello e quando questo venne a mancare, a turno trainavano lo sgangherato strumento.

Le soste nelle osterie erano molte ed essendo conosciutissimi, gli inviti al buon bicchiere di vino non mancavano mai.

L'ultima sosta era dal Cirla, oltre il Naviglio, a pochi metri di distanza dal loro tugurio.

Madoj e la Sabrona