Nato a Medicina (BO) si trasferisce nel 1952 a Pavia al seguito del fratello, dirigente alla Necchi,e subito viene invitato a dirigere uno spettacolo, guarda caso, proprio nel Salone Parrocchiale di Città Giardino, allora il Teatro non c'era ancora.
Da quel momento nasce in città sotto la sua direzione una Compagnia di Prosa promisqua che recita in lingua italiana commedie di vari autori nei teatrini periferici della città, in particolare in quello dell'Arsenale.
Fanno parte di questa compagnia nomi prestigiosi nel campo filodrammatico del tempo: Paride Sollazzi, Pìna Vecchi, Canzio Carini, Federico Santi, Lina Pagliughi, Renata Bossaglia, i fratelli Maggi, Paola Fantaguzzi e tanti altri che si alternano ogni anno nei lavori messi in cartellone.
E in repertorio troviamo «II nostro prossimo» di A. Testoni, «Le bocche inutili» di A. Vivanti, «Tre maschi e una femmina» di R. Ferdinand, «L'ex alunno» di G. Mosca, «Pesci rossi» di U. Morucchio «Spirito allegro» di M. Coward, «Acqua e chiacchiere» di A. Testoni, «Sei un imbecille» di A. Haguet eccetera...
Queste ultime commedie vengono presentate con successo anche al Teatro Fraschini e nel salone del Palazzo Malaspina di Pavia.
Dopo una lunga serie di indovinate e brillanti commedie in lingua nel 1959 fonda, assieme ad alcuni componenti dì questo complesso, «La Compagnia Dialettale Pavese», curandone, oltre la realizzazione di quindici spettacoli musicali, il testo e la regia.
Tra questi, che in ordine di tempo vanno da: «Sotto il cielo di Pavia» all'ultimo «La ca' di ratt», c'è da ricordare la regia di «Un giorno dopo l'altro» spettacolo comico musicale con Gianni Morandì messo in scena al Teatro dell'Arsenale nel periodo in cui il cantante prestava servizio militare nella nostra città.
Durante tutta questa intensa ed ininterrotta attività, svolta sempre e solo per pura passione come tutti gli altri componenti della Compagnia, ha dedicato fl suo impegno alla creazione, assieme alla Compagnia Dialettale Pavese, di un Teatro pavese raccontato e rappresentato attraverso il «musical».
Le reazioni del pubblico e della stampa erano tali che si potevano leggere frasi come:
"Bravo Volta, meriti la nostra approvazione per la lezione d'umanità che da questo musical emana: si ride, ci si compiace, e nel contempo, si apprende un messaggio di bontà.
Questo è fare teatro vivo e vitale, senza sperimentazioni
fasulle che, spesso, stravolgono il significalo di testi illustri. E cari
amici ci sia anche concesso di render ulteriormente omaggio a Cesare, come
chiamiamo il regista autore, quel Cesare Volta che da venti anni porta avanti
fatiche, affanni, tribolazioni, pene, amarezze e grandi gioie, con anima
d'artista (autentico), con cuore grande, con talento e fantasia ed estro
felicissimi."
Con la scomparsa del compianto grande regista pavese, la Compagnia si è smantellata ma c’è chi, fortunatamente, continua a far rivivere l’intrigante e piacevole “favola in dialetto” degli oramai famosissimi e mitici Serena & Dumenìc.
Si tratta certamente dei due attori pavesi più popolari degli ultimi decenni, Franco Banchieri e Gianfranco Manenti.
Non sono da dimenticare altri personaggi che hanno calcato la
scena delle commedie di Cesare Volta, la leggiadra Ivonne, il primo Dumenic
interpretato da Pietro Baccalini, tanti altri...
Purtroppo si tratta di ricordi spesso custoditi nel privato familiare degli
interpreti e quindi difficili da portare a pubblica conoscenza.
Mi sembra giusto concludere con il motto che Cesare Volta
inculcava nell’animo dei suoi allievi, cioè: tutto quello che vi insegno va
fatto con umiltà e impegno nonchè nell’assoluto rispetto del pubblico!
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alcune immagini delle opere di Cesare Volta - - |
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Le Vostre Pagine - Le Vostre testimonianze, fotografie, aneddoti, ecc. che ci avete inviato. |
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I volti di alcuni personaggi della Compagnia