Anicio Manlio Torquato Severino Boezio per tutti rappresenta spesso solo un paragrafo del manuale di storia della filosofia.
Dagli studiosi è visto come il filosofo che sintetizzò il pensiero classico e la cultura cristiana, lasciando l'unica eredità filosofica di rilievo della seconda metà del primo millennio.
Boezio nasce a Roma, attorno al 475 da un patrizio della gens Anicia che fu console sotto Odoacre.
È senatore a 25 anni e console unico nel 510.
Sposa Rusticiana divenendo genero dell'imperatore Simmaco e cognato delle sante Proba e Galla; ebbe due figli che diventeranno consoli nel 522.
Collaborò con Teodorico contribuendo a diffondere fra i Goti il pensiero romano e la fede cristiana.
La sua integrità lo oppose però a Teodorico stesso che lo condannò ingiustamente.
Esiliato a Pavia, fu chiuso da Eusebio, prefetto di quella città, nel battistero della vecchia cattedrale in Agro Calventiano e lì ucciso nel 524.
Le sue spoglie sono conservate nella basilica di San Pietro in Ciel d'Oro. (Foto a lato)
L'opera più famosa di Boezio è quella da lui scritta in carcere nel 523-524: il «De consolatione philosophiae», scritto ben conosciuto, oltre che da Dante, anche dai letterati e dagli umanisti rinascimentali.
Autore: Antonio Borrelli
nella pagina + info una presentazione di Papa Benedetto XVI (Udienza Generale 12.03.2008)
Severino Boezio a Villareggio - Storia o leggenda?
San Severino Manlio Boezio Filosofo e martire
Roma, 480 c.a
Pavia, 23 Ottobre 524 (525)