SANTA ROLANDA                                                                                                Da: GianCarlo Mainardi e cagi46

Personaggi della Religione

Pavia e dintorni - Personaggi della Religione

La discendenza dell’ultimo Re dei Longobardi, Desiderio, non è ben conosciuta, si sa per certo che ebbe un figlio maschio, Adelchi, una prima figlia, Ermengarda, sposata a Carlo Magno e ripudiata nel 771 e una seconda di nome Rolanda.

Sempre nel 771, Ermengarda, saputo delle nuove nozze di Carlo, muore di dolore.

Nel 774, dopo l’assedio e la presa di Pavia, Carlo Magno, Re dei Franchi, condanna Desiderio e la sua famiglia all’esilio nel Nord della Francia, a Corbie, presso Amiens.

A questo punto la storia scritta abbandona gli accadimenti della famiglia di Desiderio e della pavese Rolanda, vengono comunque tramandate significative tracce del loro esilio.

Desiderio, nell’intento di creare nuove alleanze, cerca di mandare sposa la giovinetta figlia, bella, colta e istruita al figlio del Re di Scozia, Oger.

Ma la giovane Rolanda, stressata dagli avvenimenti familiari, rifiuta la volontà paterna e seguendo una scelta già da tempo maturata, decide di lasciare la famiglia per rifugiarsi nel convento delle Undicimila Vergini di Colonia.

 

Pochi giorni prima delle nozze fugge da casa con due servitori e tenta di raggiungere a piedi il convento. Un viaggio impossibile, stanca e sfinita per la fatica muore al castello di Villers Poterie, nei pressi di Gerpinnes un piccolo centro rurale dell’odierno Belgio.

La madre accorre per rendere omaggio alla salma.

Il clero e i notabili dei dintorni la seppelliscono nella parte destra della chiesa di Gerpinnes, dove viene innalzato un mausoleo.

   L'ingresso di Gerpinnes

   La chiesa del villagggio 

Intorno alla sua tomba avvengono diversi miracoli, particolarmente per la guarigione di coliche, renella e lombalgie, al punto che il mausoleo diventa celebre e molti pellegrini cominciano a visitarlo.

 

                                                                Immagine di santa Rolanda

 

L’otto maggio 1103, Otbert, Vescovo di Liegi, fa esumare la salma di Rolanda, ormai considerata santa e le ossa sono depositate in un primo cofano di legno per poi essere traslate, nel 1599, nel reliquiario attuale, capolavoro dell’orefice di Namur, Henri Libert.

Un documento, che porta la data del 13 maggio 1599 e contenuto nel reliquiario, attesta che Monsignor Blasaeus, Vescovo di Namur, procedete al trasferimento della salma di Santa Rolanda nel reliquiario attuale.

Nei secoli e sino ad oggi questa giovinetta pavese è venerata dagli abitanti di Gerpinnes.

 

Tutti gli anni, il lunedi di Pentecoste, alle tre del mattino, nella chiesa di Gerpinnes, si celebra una messa, dopo la quale si svolge una processione che porta, durante tutto il giorno, la cassa-reliquiario seguita dal corteo dei fedeli nel villaggio e nei dintorni.

 

                                     La scorta alla processione

 

 

 

  La cassa-reliquiario portata in processione

 

Il reliquario è scortato da una schiera in armi, vestita di variopinti costumi d'ispirazione napoleonica, che costituisce la guardia d'onore.

 

 

Il ricordare, dopo oltre 12 secoli, la storia della giovane pavese Rolanda, diventata Santa in terra straniera, accresce in noi l’orgoglio di essere cittadini della medesima patria e suoi concittadini.
 

 

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