LE ORIGINI 

Dal sito del Comune di San Martino Siccomario

Secondo una leggenda diffusa nel Medioevo, nella zona dell'attuale San Martino Siccomario, sarebbe vissuto da bambino San Martino di Tours. Certo è che fin dall'epoca di Carlo Magno vi sorgeva un ospizio dedicato al Santo, che l'imperatore pose sotto la giurisdizione del monastero di San Martino di Tours.

Fin dal 909 in un documento appare la voce Terra Arsa, che denominava la zona di San Martino, detto infatti in seguito San Martino in Terra Arsa; nel 1099 appare invece il nome del Siccomario, nella forma Sigemarium, forma che ha fatto pensare che all'origine del toponimo ci sia un proprietario col nome germanico Sigemar.

Tuttavia già in epoca rinascimentale era noto che la voce Terra Arsa altro non era che la volgarizzazione di Siccomario, entrambi i nomi riferendosi all'aridità della zona (Siccomario dal latino siccum), o forse meglio alla sua origine da una palude prosciugata.

Nel basso medioevo, nell'ambito del dominio pavese, fece parte della squadra del Siccomario, aggregato amministrativamente all'Oltrepò Pavese.

Come la maggior parte del Siccomario fu feudo dei Beccaria; estinta la linea dei signori di San Martino nel XVII secolo, nel feudo si succedettero in breve tempo gli Arborio di Gattinara, i Menocchio di Pavia, Filiberto Buglione di Chieri, Conte di San Martino nel 1760, da cui fu ceduto allo Stato nel 1772, per cui il feudo di San Martino cessò venticinque anni prima dell'abolizione del feudalesimo.

Nel 1743 San Martino in Terra Arsa passa, con il Siccomario, sotto il dominio dei Savoia, cui già dal 1713 apparteneva il territorio adiacente della Lomellina.

Pavia restava invece all'Austria, cosicché il canale Gravellone, che scorre alla periferia del paese dividendolo da Pavia, divenne confine di Stato, e lo rimase fino al 1859.

Amministrativamente il Siccomario continuò a far parte dell'Oltrepò (salvo il periodo napoleonico) fino al 1818, quando fu unito alla Lomellina.

Nel 1848, proprio sul Gravellone il re Carlo Alberto consegnò al suo esercito il Tricolore italiano, da allora bandiera nazionale.

 

 I PERSONAGGI 

Da: 

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 L'ARCHITETTURA 

Da  "La Provincia di Pavia - Comune per comune "

Di rilievo la Parrocchiale  di San Martino di Tours risalente ai primi secoli del secondo millennio e che, inizialmente romanica è stata successivamente corposamente rimaneggiata, soprattutto all'esterno.

Il santuario della Madonna delle Grazie risale invece al XVII secolo.

Il Comune è formato da numerosi piccoli agglomerati urbani e da grandi complessi rurali, ciascuno di essi presenta piùdi un motivo di interesse: edifici di antica origine, cappelle rurali, cascinali, corsi d'acqua ed il tutto immerso nel Parco del Ticino.

L'area settentrionale del comune comprende parte dell'oasi naturale Bosco Negri.