Tratto da: Pubblicazione originale dell'Oasii
La garzaia, sita nel Pavese, sorge in una zona umida costituita dal paleoalveo di Ticino, nei territori comunali di San Genesio ed Uniti e di Sant'Alessio con Vialone.
L'area presenta una vegetazione caratteristica dei terreni con falda acquifera molto superficiale; qui si trovano due boschi di ontano nero strutturalmente diversi, attorniati da campi coltivati a mais e pioppeti.
Negli ultimi anni, a seguito di interventi idraulici nelle zone circostanti, si è abbassata la falda acquifera, rendendo il terreno più asciutto e limitando la riproduzione degli ontani. Il suolo è coperto da specie erbacee diverse come la dulcamara, I'ortica, la parietaria, i carici, gli equiseti, il luppolo, la salicaria.
Nelle depressioni del terreno, dove l'acqua affiora facilmente, si insediano specie più igrofile quali la canna di palude e la mazzasorda. La riserva ospita oltre alle colonie di nitticore e garzette, anche numerosi uccelli tipici della pianura.
Situata all"estremità orientale del territorio del Comune di S. Genesio e Uniti, la riserva naturale occupa una superficie trapezoidale su cui è insediata la vegetazione tipica dei terreni con falda idrica molto superficiale. L"area è in parte ricompresa nel perimetro dell"antico "Parco Nuovo", fatto costruire da Gian Galeazzo Visconti a nord della città di Pavia e oggi completamente scomparso, per la progressiva sostituzione della vegetazione naturale con le coltivazioni agricole.
Il parco era interamente cintato da mura in mattoni pieni - anch"esse ormai distrutte - che si ergevano, nella zona di Porta Chiossa, in corrispondenza della strada sterrata che attraversa il bosco.
Nella riserva si distinguono due nuclei boscati ad Ontano nero con caratteristiche strutturali diverse, circondati da campi di mais e pioppeti razionali.
Il primo nucleo,
particolarmente interessante ai fini della conservazione in quanto ospita la
colonia di aironi, è costituito da Ontani neri (Alnus glutinosa) coetanei,
in parte nati da seme ed in parte da polloni a seguito
di ceduazione, che raggiungono un"altezza uniforme di 20-22 metri. Nelle
parti periferiche compaiono esemplari isolati di Farnia (Quercus robur).
Lo strato arbustivo, consistente soltanto nella parte centrale del bosco, è costituito dal Sambuco (Sambucus nigra) e da varie specie di Rovo (Rubus sp.) mentre mancano quasi completamente i giovani Ontani.
L'assenza del rinnovo dell"Ontano, che è preoccupante per le conseguenze che potrebbe avere nella conservazione dello stesso bosco, è spiegabile con le condizioni del suolo che, da qualche anno, si presenta abbastanza asciutto, per l"abbassamento della falda in seguito ad interventi idraulici nel territorio circostante.
Lo strato erbaceo è molto discontinuo. Sono presenti Circaea lutetiana, Parietaria officinalis, Urtica dioica, Hedera helix, Rumex crispus, Polygonum hydropiper, Equisetum palustre, Carex brizoides, Phragmites australis, Solanum dulcamara, Cucubalus baccifer.
L"abbondanza di
specie, con spiccate caratteristiche di nitrofilia, è in gran parte legata
alla presenza degli aironi che intervengono massivamente nell"accumulo di
sostanze azotate sul terreno.
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