Si tratta della via che ricopia il vecchio "Corso visconteo", in pratica un viale che collegava il Castello Visconteo cittadino con il Castello di Mirabello.

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Il nome di via Umberto Olevano  trova le sue origini nella figura di Uberto de' Olevano, sia come uomo politico, sia come giurista, negoziatore, ammiraglio e che fu consigliere e fiduciario dell'imperatore Federico Barbarossa,  incoronato Re d'Italia il 24 Aprile 1155 a Pavia.

Federico Barbarossa

 

 

Di Uberto non si conosce la data di nascita ma è certo che nel 1164 l'Imperatore gli conferì i feudi di Olevano, Mortara, Torretta, Roventino ed Erbamara, come compenso dei suoi servigi.

 

Investitura del Feudo di Olevano a Uberto de' Olevano

foto di Enzo Padovani del dipinto presente nell'aula consigliare di Olevano di Lomellina.

 

Uberto de' Olevano fu uno dei maggiorenti che ebbero la responsabilità delle direttive politiche del potente comune di Pavia, di cui fu podestà nel 1159 e, come tale, strenuo difensore dell'idea imperiale.

 

 

Nel 1192 fu podestà di Como dove fece edificare Porta Torre (chiamata anche Torre di Porta Vittoria),  un'imponente fortezza, alta 40 metri, costruita per difendere l'ingresso più importante della città.

Torre di Porta Vittoria a Como ►

 

 

Nello stesso anno fu nominato podestà di Genova dove pose fine alle rivalità fra le fazioni guelfe e ghibelline, pacificando la città.

 

 

Il 12 gennaio 1194 presenziò alla solenne seduta di ratifica della Pace conclusa in Vercelli fra Enrico VI, Imperatore del Sacro Romano Impero e la Lega Lombarda e quando l'Imperatore richiese ai genovesi di intervenire in Sicilia, Uberto fu nominato Capitano Generale e Ammiraglio a capo di un contingente di terra e di una potente flotta.

La spedizione iniziò positivamente con la riconquista di Gaeta e Napoli, ma, giunta la flotta a Messina alla fine d'agosto del 1194, Uberto morì a causa di forti febbri e il 1° di settembre, mentre la salma veniva trasportata per essere tumulata fuori città, i locali tesero un'imboscata al corteo funebre.

Sembra che i principali bersagli degli aggressori siano stati Bonifacio e il siniscalco imperiale, che per loro fortuna uscirono illesi dall'agguato.

Per evitare ulteriori imboscate, i funerali dell'ammiraglio Uberto non vennero celebrati.

Purtroppo fu la sua ultima presenza nella vita storica del XII secolo.

Da Uberto de' Olevano prese origine la potente famiglia dei nobili Olevano che ebbero gran voce nelle vicende di Pavia e del suo contado fino al secolo XVIII.

 

Feudatari di numerose località del pavese e della Lomellina, persero i loro diritti feudali probabilmente nel corso del XV secolo, mantenendo sempre i loro possedimenti territoriali ad Olevano e in tutte le località circostanti, da Mortara a Ceretto Lomellina, da Cergnago a Campalestro, dominando ininterrottamente dal poderoso fortilizio olevanese, che più volte ricostruirono ed ampliarono.

 

 

Fu nel Settecento con il marchese Gerolamo III che la presenza della famiglia Olevano si fece ancor più significativa nelle vicende pavesi, non solo in relazione alla vita politica, ma anche nel contado, Olevano di Lomellina, Cava Manara e Borgo San Siro e soprattutto alla fiorente attività artistica per Pavia con lo splendido Palazzo Olevano.

 


 

 

 

VIA

UMBERTO OLEVANO

 

da piazzale San Giuseppe sino al quartiere Scala.