Calcinara è pronta a vogare,
a saltare, ad afferrare l'Oca e tenerla stretta.
La sfida tra noi è sempre bella,
perché la nostra sponda è quella
dei campioni, dei barcaioli, delle Società:
la Ticino, la Colombo, la dinastia dei Paride.
Anche l'Università una volta era sul Ponte
e tutte le strade conducevano a Porta Nuova.
Le gondole, le iole, gli skif e i sandolini,
correvano per la gloria di una medaglietta!
È sempre pronta per l'Oca e per Pavia
(che specchia il Duomo, nell'acqua limpida)
la nostra Port a…., la bella Portinaia.
Quest'anno
siamo noi di Porta Nuova
a sfidare gli amici di Calcinara.
E' la terza volta e dobbiamo batterci
per vincere il Palio delle Contrade.
È possibile che il Centro possa arrivare primo,
quando corriamo noi della sponda del Ticino?
Avanti Porta Nuova e Porta Calcinara,
la sfida tra noi è sempre bella.
Se il Centro correrà troppo forte,
metteremo un semaforo nel Ticino
e accanto, in tenuta bianca, un vigile,
perché applichi la “Canalcontravvenzione”.
Così noi guadagneremo un'oca grassa
e il Municipio metterà un'altra tassa.
San Lanfranco è diventata una città:
è la Venezia pavese col suo Lido.
Le ninfe fluviali sbarcano alle Case Nuove in bikini, zoccoletti e prendisole.
Noi, gioventù bruciata (dal sole)
siamo i Maurizio Arena di Pavia.
Invece, voialtri, lavate la biancheria,
andate a far legna;
siete sempre il Borgo Basso,
coi piedi nell'acqua e con i fagotti di stracci.
Se noi vi sfidiamo, in occasione del
Palio, ringraziate ………. il prof. Maggioni.
E' troppo bello flirtare con le ragazzine,
prendere la tintarella sotto gli ombrelloni,
cantar canzonette e bere gazzose:
Ma la cuccagna dura una stagione.
Andate a far legna e curvate un po' la schiena
imparerete che per vincere il Palio dell'Oca
occorre faticare e aver confidenza
col Ticino che corre sempre, giorno e notte:
è lui che ci ha insegnato a lavorare e quando cresce, ci viene perfino in casa.
Bevete l'acqua del Chiozzo e diventerete forti !
Non fate i furbi e preparate le vostre barche.
Gli stracci avanti e quelli della “Sora” dietro.
Cerchiamo di non litigare: spetta a noi
sfidare San Paolo alle Assi.
San Giuseppe, la nostra Città Giardino
cresce di importanza e senza boria.
Noi dovremmo andare più d'accordo
per attirare gente e costruire case e palazzi.
Le difficoltà non devono creare problemi.
Insieme diventeremo una Città.
Si, vogliamo anche noi l'autonomia
e il Naviglio sarà la frontiera con Pavia.
Siamo un satellite spaziale
E la Torretta il nostro Cape Canaveral.
Intanto prepariamo uomini e battelli.
Quelli del Cordame sono allertati
e Mirabello suona la sveglia mattutina.
Volevamo dirvele grosse, come le pale da forno
noi delle Assi a Voi di San Giuseppe,
ma siete furbi come il Diavolo e in buon accordo
avremo tutto da guadagnare, anche l'Oca.
Per vincere la concorrenza di Borgarello,
tutta illuminata (…. la San Remo delle marcite).
L’idea è buona per per far soldi.
L’area Vernavola-Naviglio ci farà vedere cose meravigliose.
La prima iniziativa da prendere,però,
sarà di aprire un Casinò.
È la moda: non lavorare e fare i milioni.
Intanto, cerchiamo di vincere l'Oca per il Crosione.
Siamo sempre pronti, noi del Borgo
a correre il Palio dell'Oca. C’è San Mauro?
C’è il Ponte della Libertà? Avanti a chi tocca.
Ma la Libertà è partita da noi! Veniva da
Montebello, cento anni fa.
E il Ticino, dal Lago Maggiore fino al Po, era un campo di battaglia.
Piemontesi, Garibaldini, Francesi e noi Pavesi.
Cento anni
da quando sul Gravellone, per scacciare lo straniero
tutti insieme cantavano la canzone:
“ Daghela avanti un passo o bella Gigugin”.
Siamo sempre pronti, noi del Borgo: allora e oggi.
L'Oca che vinceremo avrà il contorno di ravioli.
Siete proprio bravi, amici del Borgo a insegnare anche la Storia a noi Pavesi.
Ma il nostro è il rione stile “Corbusier”, con la Grande Passeggiata, come dicono i francesi.
Caffè, benzina, bar, un gran movimento, alberghi con nomi difficili e…il Binotti.
Tutto bello, ma prima di accettare la sfida e correre con Voi il Palio, vogliamo sussurrare al Sindaco Fassina: “Ma demolisci la stazione che è troppo Vecchia e ricordi al Ministro dei Trasporti, Angelini, che è diventata come la Casa di Fasulin."
Desideriamo il Ponte della Libertà illuminato,
perché la gente, invece che Libertà, lo chiama "Il Ponte dell’Oscurità".
Siamo queli di San Pietro: “Largo allo Sport “.
Se “Taion” segna il confine della città,
la Piscina è nostra e il Palazzo delle
Esposizioni che sta per essere inaugurato.
Il Centro cade a pezzi, per vecchiaia,
è bella la zona Viscosa, San Pietro,
San Lazzaro, la Frigirola, Montebolone.
Ora veniamo noi, a portare la sfida al Centro (che per sbaglio ha vinto, lo scorso anno con l’oca, il Palio ).
Arriviamo in squadra e gridiamo a squarciagola:
“Largo ai giovani, Viva San Pietro in Verzolo”.
Sono arrivati loro, la nobiltà ariosa, il fior fiore della Roggia dei Frati.
Credono, perché hanno l'autobus, di essere i padroni della Città.
Quando il gas dell'Azienda è tutta aria,
chi la soffia nei gazometri?
La loro boria.
Sono loro: “io sono il vento” di San Pietro.
Intanto noi paghiamo le bollette coi soldi.
Ticino e Pavia sono un legame perfetto
santificato da S. Siro nella cripta in Duomo
e noi del Centro ne siamo proprio i figli.
Avanti dunque o Pavesi di Piazza Grande!
Riceveremo per la terza volta
il Premio e la Bandiera dal Dott. Ricevuti.
E per gli spacconi, quelli di San Pietro
riceveranno una pedata col loro “Scarpone“.