COMUNE DI CAMPOMAGGIORE
sec. XIV – 1738
Anticamente citato come “Campus Major”, fu possessione dei nobili Flamberti e acquistata, nel 1676 dai fratelli marchesi Carminali di Milano. Dopo la metà del settecento passerà, per eredità ai Malaspina di Sannazzaro de’ Burgondi. Campomaggiore era, insieme a Travedo, San Fedele e Torre de Torti, uno dei motivi di controversia tra lo stato sabaudo e l’impero.
Grazie all’intervento di due potenze straniere (i delegati di Inghilterra e Olanda) il duca piemontese ottenne ciò che era per lui stato chiaramente definito nel trattato di Torino del 1703. In effetti solo con la sentenza del 27 giugno 1712 si stabilì che tali territori dovevano essere definitivamente annessi allo stato sabaudo. L’Imperatore tenne, comunque il Siccomario. Ma la controversia continuò avvalendosi del fatto che già anticamente (e ciò è dimostrabile ne “Il libro delle tasse de’ cavalli” del 1533 o nel “Mensuale forensium” del 1537 o nel “Mensuale contro le Comunità” del 1540 e del 1541) il paese pagava le tasse come facente parte della provincia del Siccomario e tale provincia, annessa a Pavia, era parte dell’impero che perciò pretendeva i suoi territori. Dal 1723 al 1728 le quattro terre di Campo Maggiore, Torre de Torti, Travedo e San Fedele erano pretese sia da sua maestà, perché incluse nella Lomellina, che dallo stato di Milano, perché dipendenti dal Pavese., Da una relazione del prefetto di Mortara Mangarda datata 20 luglio 1728, risulta che la terra di Campo Maggiore ha 176 anime. Dato il perdurare della contesa sarà richiesto un parere del congresso, 1° dicembre 1734, perché venga risolta definitaivamente. Solo con la pace di Vienna, 18 novembre del 1738, le quattro terre sopra citate, saranno definitivamente aggregate al Piemonte.
1738 - 1797
Campomaggiore, nella compartimentazione territoriale sabauda del 3 settembre 1749, fa parte della provincia Lomellina. Dal manifesto senatorio del 17 agosto 1750 si evince che il comune è incluso nel secondo cantone della Lomellina (manifesto senatorio 1750). In seguito al nuovo censimento delle province del 15 settembre 1775 Campo Maggiore è confermato alla Lumellina.
1798 - 1814
Il primo decreto napoleonico del 1800 emanato per la Lomellina del 1800, sancisce che il dipartimento dell’Agogna è diviso in 17 distretti, o circondari comunali, Garlasco è capoluogo del sesto distretto e Campomaggiore ne fa parte (legge 11 brumale anno IX). Nella compartimentazione del 28 aprile 1806 Campomaggiore ricade nel dipartimento dell’Olona, secondo distretto di Pavia, primo cantone di Pavia, come comune di terza classe e con una popolazione di 203 abitanti.
1815 - 1859
Con la compartimentazione del 7 ottobre 1814 Campomaggiore è incluso nel mandamento di Carbonara, nella provincia di Vigevano. Con il regio editto 10 novembre 1818 si ridusse il numero dei Comuni da 125, quanti erano nel secolo XVIII, a 71 e si abolirono le province di Mortara e di Vigevano riecreando la Provincia di Lomellina, suddivisa, a sua volta, in 14 mandamenti.
Da un incartamento del 1815 che riporta l’approvazione della regia giunta a Zerbolò sono incorporate le frazioni di Sedone, Occhio, Marzo, Parasacco, Limido, Campomaggiore.
Campomaggiore è frazione di Carbonara dal 1866 (Bergamo 1995).