UN BRONZO ESPOSTO, RITIRATO E ATTUALMENTE IN RESTAURO di GianCarlo Mainardi
CURIOSITÀ DI PAVIA E DINTORNI - La Statua di S. Maria alle Cacce
Nei primi anni del 1930 per la nicchia sul fianco fronte strada della Chiesa di Santa Maria alle Cacce, che oggi appare vuota, era stato programmato di posare un bronzo commemorativo dei caduti della rivoluzione fascista.
Per la realizzazione dell'opera fu dato incarico allo scultore pavese Giovanni Scapolla.
La forma era di ottima esecuzione plastica e raffigurava un giovane dai tratti littori che sosteneva un caduto, mentre un’altra figura maschile dolente era accosciata al suo fianco.
All’epoca il soggetto voleva rappresentare il monumento funebre ai caduti fascisti nella guerra civile di Spagna.
L’insieme era assai valido e ben rappresentava lo stile artistico del periodo nel quale fu eseguita.
La statua prese forma ma nel novembre 1936, in occasione della visita a Pavia del Capo del Governo, il bronzo non era ancora stato colato perciò si rimediò mostrando a Mussolini il calco in gesso.
La storia della statua è accompagnata da un simpatico dialogo.....
Una volta terminata, il Podestà Angelo Nicolato rimproverò bonariamente lo scultore, (dichiaratamente anti regime per sua stessa ammissione), in dialetto:
“Ma Giuanin…ta me nanca fat un fascio ai pè d’la statua !...”
Risposta di Scapolla:
“…Oh già, mi fo al fascio, che insì se pö am paghì no..la statua l’am rèsta in täl göb !
Almen insì la va ben pär tut…”
(Dal Bollettino della Soc.Pav. di Storia Patria – anno 1993, pag. 225, nota 6.)
Nel 1937 avviene l'inaugurazione del bronzo.
Le Ausiliarie pavesi sono in servizio d’onore con in primo
piano la corona di crisantemi ai Caduti
Ecco come appariva, negli anni successivi, il fronte settentrionale della Chiesa con la statua nella nicchia:
Il 26 Luglio1943, giorno successivo alla caduta del ventennale regime fascista presieduto da Benito Mussolini, con il conseguente arresto del Duce, per ordine del re, il prefetto di Pavia dispone che la statua sia tolta dalla nicchia della Chiesa di Via Scopoli e deposta sotto un’arcata del cortile nel castello Visconteo.
Nella foto a lato la statua fotografata da G. Mainardi nel 1986
Ora è in attesa di restauro, grazie all’attenzione di
Susanna Zatti e prima o poi verrà riesposta al pubblico.