Affresco di Piazza della Vittoria, la speranza è di rivederlo.

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Siamo in piazza della Vittoria e il palazzo dell’immagine a lato, che costituiva il più elegante edificio privato pavese del Trecento, fu costruito da Nicolino de’ Diversi, Maestro delle Entrate Ducali, verso il 1374.

Per l'impiego della terracotta e dell'intonaco a finto mattone, fu denominata « domus rubea » o casa rossa.

 

 

 

 

 

 

Sulla parete del Palazzo de’ Diversi affacciata sulla piazza è presente una importante traccia di un vecchio affresco.

L’affresco è del 1751, di mano del pittore pavese Carlo Antonio Bianchi e a giudicare dalla ricchezza della cornice in stucchi, ancora ben visibile, l’affresco doveva forse essere di buona fattura.

 

 

 

 

 

 

 

 

Purtroppo, essendo la parete su cui l’opera è stata realizzata rivolta a est e perciò esposta al sole per parecchie ore al giorno, si trovò in condizioni di perdere facilmente la colorazione e già da metà novecento, foto a lato, non si distingueva quasi più nulla.

 

 

 

 

 

Dell'iniziale affresco esiste una copia in Vescovado di mano non proprio eccelsa, con dettagli un po’ grossolani e della quale ne tracciamo una descrizione.

La simbologia è trionfale ed è articolata su tre piani, vediamo un San Siro rivestito con un nero piviale, colore della morte, che si presenta nell’aldilà inginocchiato.

I simboli della sua dignità episcopale non sono più nelle sue mani: il pastorale è deposto a terra e la mitria è presa in consegna da un angioletto, egli adesso è un comune mortale.

Lo riceve San Francesco Saverio che svolge la funzione di mediatore tra San Siro e la Madonna affiancata da San Giuseppe, al piano ancora superiore si ripete la mediazione verso l’Altissimo confermata dal gesto indicativo della Madonna la quale con le braccia aperte impetra la grazie eterna.

Tutta la scena appare un poco piatta e priva di profondità, i personaggi sono un poco statici e al dipinto manca quel senso di movimento tipico della mano dell’artista.

 

 

 

 

Negli anni '80, in occasione della decisione di restaurare l'affresco posto sulla parete di levante, con la sponsorizzazione dell'imprenditore Giuliano Ravizza, fu contattato il pittore pavese Ezio Carboni che, all'uopo, preparò un bozzetto dell'opera e tale bozzetto è tuttora esposto nella Boutique Rezzani, in piazza della Vittoria.

Il pittore Carboni non solo preparò il bozzetto dell'opera ma basò la sua disponibilità su una lunga esperienza pittorica sapendo che i dipinti murali sono costituiti da un complesso sistema composto da più strati, a partire dal supporto sul quale sono localizzati (come la muratura dell’edificio), con sovrapposti strati di intonaco di varia granulometria, con lo strato pittorico come ultima finitura e il loro restauro richiede un approfondito esame dell’opera, della sua posizione e della tecnica usata per la loro iniziale esecuzione.

 

 

 

 

 

La soprintendenza alle belle arti... decise di affidare il restauro dell'affresco ad esperti di Milano: purtroppo a distanza di pochissimo tempo l'opera si è totalmente degradata.

 

La speranza è di rivedere presto il nostro San Siro sulla parete del Palazzo de’ Diversi in piazza della Vittoria.