Nel "DITTICO DEL POETA E DELLA MUSA", il Poeta è Severino Boezio ?
Per noi pavesi Severino Boezio è considerato un caro concittadino che, malauguratamente a causa della morte, nel 524, lasciò alla nostra città non solo i resti mortali, ma importanti riferimenti alla sua tragica fine:
La torre nella quale fu rinchiuso, che il Vasari a metà del XVI secolo, rifacendosi ad alcuni schizzi del Bramantino, descrive come “torre di pietra cotta, …fatta dai Goti, …veggendosi in quella alcune figure di sei braccia…”, crollata rovinosamente nel 1584.
La sua ultima opera letteraria il “De consolatione philosophiae”, scritta all’interno della stessa torre da Boezio in attesa della morte.
La prigionia e la morte sono realtà della nostra storia tardo-antica, tuttavia la fine di Severino Boezio ha alimentato e alimenta ancor oggi ipotesi enigmatiche:
La lastra tombale, ritrovata a Villareggio di Zeccone, è del Poeta?
Il “Dittico del Poeta e della Musa”, custodito presso il Museo del Duomo di Monza, raffigura Boezio? (Foto a lato)
Al riguardo il
Professor Fabio Troncarelli , docente di Paleografia presso la Facoltà di Lingue
e Letterature Straniere Moderne dell'Università della Tuscia di Viterbo, ha
sviluppato una attenta e approfondita analisi sull’identità dei personaggi del
Dittico…..o meglio sulla ipotesi che il Poeta raffigurato sia Severino Boezio.
CURIOSITÀ DI PAVIA E DINTORNI