Un vicolo pittoresco

 

 

 

 

.... si, pittoresco il vicolo Bartolomeo Botta, buio, umido, un poco misterioso, .... Fellini, una volta, Dario Argento o Mino Milani, oggi, senz’altro ne trarrebbero ispirazione per qualcosa di intrigante.

Occorre ispezionarlo passo passo per sentire il respiro della Pavia medioevale.

Il Tempo, con stivali, tabarro e pugnale alla cintura si aggira ancora qui nelle notti nebbiose….

Il vicolo è avaro di sole ma ricco di suggestive cortine di penombra.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

All’inizio ci dà il benvenuto un cartiglio dipinto su calce con l’indicazione ormai mutilata di “Vicolo Bartolomeo Botta”.

Al di sotto si nota un’ampia volta a mattoni che anticamente faceva parte delle parti sotterranee, probabilmente alla chiesa di Santa Maria Segreta, poi variata di nome in Santa Maria di Loreto.

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

Occhi inquisitori ti spiano nel vicolo…e con le buie nebbie di Pavia infondono quasi un senso disagio….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

Una porticina murata nei secoli,sovrastata da una finestrella anch’essa murata.

Uno scheletro nascosto?

Tutto è possibile a Pavia….

 

Lo spigolo sulla sinistra è annerito dai fumi di fiamme forse accese per riscaldare qualche senza tetto, nelle gelide notti invernali.

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

I decori al muro, eseguiti da un antico capomastro,  stanno scomparendo.

Le sacche di nebbia umida corrodono senza pietà, ancora qualche anno e non rimarrà nulla….
 

 

 

 

 

 

 

Una finestra tamponata in epoca assai lontana, intonacata e decorata a riquadri e semicerchi.

Una giornata di lavoro con squadra e compasso.

 

 

 

Una finestra ben restaurata.

Il decoratore con tanta pazienza e tanta precisione ha rifatto il disegno, inciso nella calce fresca.

Chi ha fatto restaurare la finestra merita un plauso: è persona di attenta sensibilità alle antiche vestigia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando si era poeti nel lavoro...: le terrecotte della cornice sono state accostate con precisione e le fughe riempite con argilla in modo perfetto…

E chi mai si affacciò a quella finestra ?

 

 

 

 

 

 

 

 


La vecchia numerazione sei-settecentesca rimane in pochissime case pavesi.

Si snodava a chiocciola dalla Cattedrale sino al limite delle mura.

Due esempi di bella conservazione, in Via Valla e in Via San Felice, zona di vicolo Bartolomeo Botta.