Le Macchiette di Pavia e dintorni
Tratto da "Care Macchiette Pavesi" di P. Marabelli e "Giuān al māt" di A. Faravelli
Ernesto di nome, era il garzone della latteria delle sorelle Bergamaschi, nei pressi di Piazza della Rosa.
Ogni mattino, di buon'ora, portando il
baggiolo sulla spalle, con un berretto a visiera, era in giro per la
distribuzione del latte alla clientela.
Nonostante l'aspetto da quadrumane, aveva una vocetta stridula ed acuta.
Spesse volte era bersaglio dei motteggi e delle inscienze dei monelli, che si divertivano ad aizzarlo, per farlo "andare in bestia".
Allora, eccitatissimo, gratificava piccoli e grandi con un epiteto dialettale corrispondente al femminile del suino, urlato con rabbia, ripetutamente, senza interruzione, come lamentosa protesta.
Pių che al riso muoveva a pietā.
Eppure sapeva essere gentile, delicatissimo fino a salutare i piccoli levandosi il berretto ed atteggiando il suo faccione ad un sorriso bonario.
Un minorato che chiedeva solo di essere lasciato in pace.
ĢScarpe grosse, ampio cappello, un
bicchiere di vino e sul viso un raggio di distensioneģ.
Tontolini