IL BARGNIFF

 

Tra gli acquitrini e le melmose acque a ridosso del Po e del Ticino viveva un tempo un’incredibile creatura chiamata Bargniff.

Alcuni lo descrivevano come un rospo grosso come un bue e con gli occhi di fuoco, altri come un orso o un rospo peloso.

Il Bargniff era solito porre indovinelli agli ignari viandanti che si attardavo sul ciglio di qualche canale o nei pressi di qualche acquitrino.

 

 

 

Chi era in grado di rispondere alla domanda (e quasi mai nessuno ci riusciva) poteva transitare incolume, ma colui che non fosse stato in grado di soddisfare il mostro era da questi scagliato nelle gelide acque notturne, mentre il Bargniff gli sarebbe saltato addosso sghignazzando furiosamente, portandolo magari all’annegamento.

Questo era il vero motivo per cui gli abitanti delle zone a ridosso dei due fiumi cercavano di nattraversare mai acquitrini e corsi d’acqua una volta calate le tenebre e se, per qualche motivo, vi fossero stati costretti, camminavano di gran lena e con le orecchie tese, pronti a fuggire di corsa ad ogni rumore sospetto.

Difatti se avessero udito gorgogliare le acque, quello era l’immancabile indizio della presenza del Bargniff, desideroso di porre i suoi indovinelli impossibili.

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