Nel centro storico di Pavia, esiste una via che collega Piazza della Vittoria con Strada Nuova e il cui nome è Via Zecca ad indicare che per parecchi secoli, nel lontano passato, in quella via esisteva un'officina che produceva monete in pratica una Zecca.
EPOCA ROMANA
In età romana a Ticinum (l’antica Pavia) fu attiva una zecca a partire dal 274 d.C., durante il regno di Aureliano, al 327 circa quando venne chiusa da Costantino il Grande.
In questo periodo di circa cinquanta anni vennero coniate monete al nome di:
Aureliano 270-275
Severina (moglie di Aureliano)
Tacito 275-276
Floriano 276
Probo 276-282
Caro 282-283
Numeriano 282-284
Carino 282-285
Magna Urbica (moglie di Carino)
Diocleziano 284-305
Massinhiano 286-310
Costanzo I Cloro 293-305
Galerio 293-311
Severo Il 305-307
Massimino Il Daza 305-313
Massenzio 306-312
Costantino I il Grande 306-337
Licinio I 308-324
Licinio Il 317-324
Crispo 317-326
Costantino li 317-340
Costanzo Il 324-361
Elena (madre di Costantino I)
Fausta (moglie di Costantino I)
Nella zecca pavese, durante l’epoca Romana, vennero coniate con continuità monete di rame e saltuariamente d’oro e d’argento in quantitativi limitati.
I GOTI
Durante la dominazione dei Goti in Italia la zecca a Ticinum venne riaperta e fu senz’altro alternativa ad altre sicuramente in attività (Ravenna, Roma e Medioianum).
La sua riapertura è da considerarsi certa durante la guerra greco-gotica e precisamente negli anni dal 539 al 553.
Serie dei re ostrogoti:
Teodorico 493-526
Atalarico 526-534
Amalasunta 526-535
Teodato 534-536
Vitige 536-540
lldibado 540-541
Erarico 541
Baduela (Totila) 541-552
Teia 552-553
I Goti coniarono moneta nei tre metalli (oro, argento e rame) e nei vari nominali.
Suggestiva è una moneta in rame di Baduela con al diritto la personificazione della città e la legenda FELIX TICINVS >>
I LONGOBARDI
L’avvento dei Longobardi in Italia neI 568 e l’insediamento della capitale a Ticinum neI 572 ad opera di Alboino, fa senz’altro ritenere che venisse aperta nella città una zecca reale, la zecca del regno Longobardo.
Le monete coniate furono di tipo bizantino con al rovescio la Vittoria alata; erano anonime o coniate col nome dell’imperatore d’oriente:
Giustiniano I 527-565
Giustino Il 565-578
Maurizio Tiberio 582-602
Focas 602-610
Eraclio 610-641
Costante Il 641-668
Con Ariperto I ha inizio la monetazione con il nome del re longobardo; con Cuniperto nel rovescio il S.Michele prende il posto della Vittoria. Solo con Desiderio compare il nome della città: FLAVIA TICINO.
Ariperto I 653-681
Pertarito 671-688 >>>
Cuniperto 688-700
Ariperto Il 701-712 >>>
Liutprando 712-744 >>>
Ratchis 744-749 e 756-757
Aistolfo 749-756
Desiderio 756-774
I Longobardi coniarono nell’area padana e nella Tuscia monete d’oro (tremissi); sono conosciute monete d’argento per Pertarito e di bronzo per Aistolfo.
DA CARLO MAGNO (774)
ALLA CHIUSURA DELLA ZECCA (1464)
Con la caduta del regno longobardo nel 774 ad opera di Carlo Magno si passò, gradualmente, dal sistema monetario basato sull’oro a quello carolingio basato sull’argento.
Da questo momento sulle monete compare il
nome della città: PAPIA.
Carlo Magno 774-814
Ludovico il Pio 814-840
Lotario I 840-855
Berengario I 888-924
Arnolfo 894-899
Arnolfo e Berengario I 894-896
Rodolfo di Borgogna 922-926
Ugo di Provenza 926-931
Ugo e Lotanio Il 931-947
Lotario lI 945-950
Berengario Il e Adalberto 950-961
Ottone I di Sassonia 962-973
Ottone I e lI 962-967
Ottone Il 973-983
Ottone III 983-1002
Arduino d’ivrea 1002-1014
Enrico I di Baviera 1014-1024
Corrado I di Franconia 1027-1039
Enrico Il di Franconia 1046-1056
Enrico III di Franconia 1056-1106
Enrico IV di Franconia 1106-1125
Non si conoscono monete coniate fino a
Federico Il di Svevia 1220-1250
Successivamente
Monetazione comunale 1250-1359
Galeazzo Il Visconti 1359-1378
Gian Galeazzo Visconti 1378-1402
Filippo Maria Visconti 1402-1447
Repubblica 1447 (dura 33 giorni)
Francesco I Sforza 1447-1466
Il denaro pavese per la bontà della lega si affermò in ogni regione nel periodo degli Ottoni e dei primi Enrici; decadde nel corso del XII secolo per le continue svalutazioni ed ebbe una circolazione locale.
In questo periodo interessante è il grosso da 6 denari di Federico Il .
L’ASSEDIO DI PAVIA (1524-1 525)
Durante assedio di Pavia, iniziato alla fine del mese di ottobre del 1524 da Francesco I, il comandante delle truppe che presidiavano la città, don Antonio de Leyva, trovandosi nella necessità di pagare i soldati fece coniare monete ‘ossidionali” in oro e argento.
Monete coniate durante l’assedio
Ducato d’oro Testone
Pochi anni dopo (1530 circa), la zecca boema di Joachimsthal coniò una prestigiosa medaglia d’argento, dedicata a Carlo V e Ferdinando I e commemorante proprio la battaglia di Pavia >>>
Questo importante documento, conosciuto in pochissimi esemplari, ha un diametro di mm 60 ed un peso di g 58 il retro della medaglia rappresenta la battaglia di Pavia ed è tratto probabilmente da una stampa coeva conservata presso la Bibliothèque Nationale di Parigi.
La medaglia è opera di Concz Welcz.
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LA ZECCA DI PAVIA NEI SECOLI da note della Numismatica Varesi Clelio
CURIOSITÀ DI PAVIA E DINTORNI