Il Conte di San Secondo Troilo II, Ippolito De Rossi, nella seconda metà del Cinquecento, diventato vescovo di Pavia e ritrovandosi privo di un episcopio dignitoso in quanto la sede del Broletto diventava sempre più area civile, dovette provvedere alla sostituzione della residenza Vescovile.
La collocazione scelta fu nel cosiddetto Atrio di San Siro, il cuore religioso della città, nell’isolato di fronte alle Cattedrali, in pratica il Monastero delle Stuoie, che venne sacrificato e in buona parte abbattuto dopo che le monache erano state trasferite a Santa Maria delle Cacce.
L'attuale fronte del Palazzo Vescovile .
La progettazione venne affidata a Pellegrino Pellegrini, presente nella seconda metà del '500 a Pavia per la costruzione del Collegio Borromeo e poi per la realizzazione del coronamento della torre civica.
Venne così realizzata la prima sede Vescovile e negli anni successivi i Vescovi succeduti al De Rossi aggiunsero importanti migliorie alla struttura iniziale arricchendola di opere artistiche rilevanti.
Una delle opere più significative è la Sala dei Vescovi con un portale d'accesso marmoreo cinquecentesco e con serramento settecentesco.
◄ La sala dei Vescovi
La sala ospita sullo sfondo il quadro “Madonna e il Bambino fra San Gerolamo e San Giovanni Battista” di Giampietrino pittore italiano, attivo tra il 1508 ed il 1549 a Milano, allievo di Leonardo Da Vinci.
Madonna e il Bambino fra S. Gerolamo e S. Giovanni Battista ►
La sala è completamente affrescata da Felice Biella, con i ritratti dei vescovi pavesi, a partire dal protovescovo San Siro che, rappresentato a figura intera che sorregge il cesto dei pani e pesci, indica con la mano l’inizio della sequenza dei Vescovi successivi.
Ma una immagine ci lascia perplessi… Giuseppe Bertieri Vescovo pavese dal 26 marzo 1792 al 15 luglio 1804 viene dipinto di spalle… non si vede il viso… è una punizione?
Sii !!!
Durante il mandato Vescovile del Bertieri la città di Pavia fu occupata e saccheggiata dai Giacobini di ispirazione Napoleonica che si accanirono contro l'autorità Vescovile e ogni forma di nobiltà distruggendo opere storiche e religiose di sapore nobiliare.
Prima
fra tutte la scalpellatura della targa posta all'accesso meridionale del
palazzo Vescovile a ricordo della fondazione del palazzo stesso per volontà
del Nobile Vescovo De Rossi.
La targa scalpellata ►
Poi la distruzione della statua del Regisole in piazza Duomo, quindi la rovina delle molteplici targhe significative delle abitazioni nobiliari della città, non ultima la devastante rovina delle targhe sul ponte coperto poste a tributo delle famiglie nobiliari che a metà 1300 finanziarono la costruzione del ponte stesso e... ben altro ancora.
Il Vescovo Giuseppe Bertieri
non seppe opporsi o forse non tentò di farlo...
E così fini in castigo...“dietro la lavagna”
CURIOSITÀ DI PAVIA E DINTORNI - Il Vescovo dietro la lavagna.