i ritrovamenti di oreficeria riferibili al periodo regio longobardo pavese sono rari e si tratta per la maggioranza di corredi funerari.

Una sepoltura effettuata all'interno della cinta muraria fu una tomba femminile rinvenuta nel 1868 durante lavori presso il vecchio Ospedale S. Matteo a breve distanza dalla cripta di S. Eusebio ed è localizzabile nella zona del primo insediamento longobardo a Ticinum, la vecchia Pavia.

Si tratta di una crocetta e di due orecchini.

 

La crocetta ha i bracci di profilo divergente con l'asse longitudinale maggiore dell’altro. Il campo interno è liscio mentre sui margini corre una decorazione di due file di perline minuscole.

Per analogia morfologica e per impianto decorativo è possibile confrontare questa crocetta aurea con quelle d’argento dorato del reliquiario di S. Agostino in S. Pietro in Ciel d’oro

I due orecchini sono del tipo a cesello e realizzati in filigrana. Nel centro dovevano essere incastonate gemme o paste vitree oggi perdute. Il corredo è databile al VII secolo.


 

Altri ritrovamenti di oggetti preziosi di fattura longobarda vennero effettuati fuori dall’antica cerchia muraria.

Fra S. Patrizio e S. Salvatore, durante scavi in una cava di ghiaia, condotti nel 1870, vennero alla luce due crocette insieme ad altro materiale sporadico: frammenti di ossa umane, resti di una spada, un umbone di scudo, un morso di cavallo e un coltello.

Questi elementi fanno propendere per l’ipotesi che potesse trattarsi della sepoltura di un guerriero longobardo.

 

La crocetta più piccola ricorda molto la tipica forma a croce di Malta. L’intera superficie del manufatto è ricoperta con una semplice decorazione di punzonature a cerchiolini nei margini, mentre al centro compaiono punzonature di forma triangolare. L'esemplare risalirebbe al VI-VII secolo.

L’altra crocetta legata a questo ritrovamento, databile al VII secolo, è invece di dimensioni maggiori e dotata di una decorazione più complessa.

 

Un'altra sepoltura longobarda venne rinvenuta a poca distanza da Pavia, nel territorio di Cava Manara. Qui, nel 1938, fu scoperta una tomba laterizia, in mattoni di forma rettangolare, con corredo.

 

Alcuni oggetti, come una punta di lancia e una forbice, sono documentati solo attraverso foto scattate al momento del ritrovamento. Dello scudo restano alcuni frammenti e l’umbone la cui calotta conserva ancora parte della decorazione bronzea a motivi a S incisi.

La calotta è fissata per mezzo di un chiodo di bronzo dorato, decorato con una croce sulla capocchia circolare. Questi tipi di decorazione compaiono raramente su manufatti simili e sono più comuni nel repertorio delle crocette longobarde.

 

 

 

 

Tra 1949 e 1950, durante la ricostruzione del ponte coperto di Pavia, danneggiato nel secondo conflitto mondiale, vennero alla luce molti reperti di epoche differenti.

I materiali, assai eterogenei, potrebbero essere scarti, gettati nel fiume o nel sistema fognario della città, che lì terminava con un collettore.

Di tutti i pezzi rinvenuti vengono datati all’età longobarda i residui decorativi di cintura: un frammento di grossa fibbia, due finimenti, un ardiglione, una linguetta e una placca, sulla cui faccia esterna sono riconoscibili quattro chiodi a corona zigrinata.
 

 

 


 

 

 

 

OREFICERIA LONGOBARDA                             da un testo di Filippo Brandolini

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CURIOSITÀ DI PAVIA E DINTORNI