Nel XII secolo, la Sardegna era divisa in quattro Giudicati (potremmo tradurre con il termine: “principati”): da Nord a Sud, il Giudicato di Gallura (Olbia), quello di Torres (Logudoro), quello di Arborea (Oristano) e quello di Calari (Cagliari).

 

 

Le due repubbliche marinare di Genova e di Pisa si contendevano il monopolio dei commerci sull’Isola ed erano in costante confronto/scontro e la dichiarazione di guerra a Pisa da parte di Genova, il 19 giugno 1162, ruppe gli equilibri politici anche in Sardegna.
 


Nel 1163, il giudice (principe) Barisone I° d’Arborea appoggiò un non bene identificato pretendente filo-ligure al trono di Calari e invase il Giudicato di Calari, costringendo il legittimo sovrano Pietro - Torchitorio III a rifugiarsi presso il fratello, Barisone II di Torres.

Però il 2 marzo dell’anno successivo dovette subire il contrattacco dei due re uniti con gli zii pisani Ebriaci, giunti ad assediare il castello e il borgo di Cabras, in riva allo stagno omonimo.

Nella primavera del 1164 i giudici di Torres e di Cagliari, uniti ai Pisani presenti nell'isola, ripresero Cagliari a Barisone I ed invasero la stessa Arborea assediando il castello di Cabras,dove Barisone si era rifugiato, ma non riuscirono a espugnarlo.

Allontanato il pericolo, Barisone I si affidò ancora alla Repubblica di Genova per ottenere dall’imperatore Federico I Barbarossa la qualifica di Re di Sardegna (“rex Sardiniae”) che gli avrebbe dato una base giuridica per condurre una guerra imperialista di unificazione dell’Isola, con l’appoggio tacito o palese dei ghibellini europei.

Nel 1164, l’imperatore Federico Barbarossa si stava accingendo alla conquista del Regno di Sicilia e cercava, in tale impresa, di appoggiarsi sulle due repubbliche di Genova e Pisa, promettendo alleanze alle due in modo alterno.

In tale gioco diplomatico cercò d’inserirsi Barisone I, Giudice di Arborea.

Con l’appoggio di Genova, chiese a Federico Barbarossa di ottenere (alle dipendenze dell’Impero) il titolo di Re di tutta la Sardegna, inseguendo l’utopico progetto di espansione del suo ruolo nel teatro politico italiano.

 

Fu così che ai primi d’agosto del 1164, in Pavia (qualche studioso dice il 2, altri storici sostengono in date un po’ diverse, chi dice il 3 chi dice il 10 agosto 1164), Barisone I ebbe la nomina di re nominale di Sardegna dall’imperatore Federico Barbarossa e il giorno dopo fu incoronato  dalle stesse mani dell’imperatore, con un ricco diadema che il comune di Genova, suo alleato (e finanziatore del progetto) aveva fatto realizzare appositamente.

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                  Sigillo di Barisone I di Arborea ▲

 

L’incoronazione avvenne nella cattedrale di San Siro a Pavia (la chiesa di Santo Stefano), in cambio del tributo di 4.000 marchi d’argento anticipati dal Comune e dai commercianti di Genova, e l’impegno a versare un censo annuo all’Imperatore per il vassallaggio. Disgraziatamente, Barisone non riuscì a rifondere subito il grosso debito e i Genovesi lo tennero in ostaggio, nella loro città, per sette anni.

In sua assenza resse l’Arborea, con molte difficoltà, la regina Agalbursa.

Il 12 aprile 1165, però, inaspettatamente, l’imperatore concesse in feudo l’intera Sardegna ai Pisani, sempre nel quadro del balletto di alleanze che stava costruendo per dominare il Mar Mediterraneo. Ciò comportò la deposizione di fatto di Barisone dalla carica di Re di Sardegna.

 

Nel 1168 Barisone I riuscì a tornare in Arborea con il diplomatico genovese Nuvolone Alberici e la guerra con Pisa si concluse quello stesso anno. Mentre Barisone raccoglieva la somma necessaria ad estinguere i suoi debiti, sua moglie e suo cognato Ponc de Bas furono mandati a Genova come ostaggi, finché nel 1171 i debiti furono finalmente pagati.

Non avendo più aiuto né da Genova, né da Pisa - ormai in pace tra di loro - rinsaldò i legami con la corona di Aragona dando in sposa - nel 1177 - la figlia Sinispella al cognato Ugo Poncho Cervera Bas: il fratello maggiore della nuova moglie di Barisone, Agalbursa.

Nel 1180 ricominciò la sua guerra con il giudicato di Calari ma, nonostante alcuni successi iniziali, le sue truppe furono respinte e Barisone fu catturato e costretto a venire a patti.

Barisone I d'Arborea ►   

 

Barisone I d’Arborea, coinvolto nella lunga lotta fra Pisa e Genova per l’egemonia sull’isola, sarebbe morto nel 1184 dopo disgrazie, umiliazioni, esili e sconfitte.

Uno dei suoi figli, Barisone Adorno, fu il capostipite degli Adorno di Genova, che si unirono in seguito alla casata Botta di Torre d'Isola.

Fu quindi un suo discendente quel marchese Antoniotto Botta Adorno che nel 1746 pose fine alla Repubblica di Genova, come comandante dell'esercito austriaco.

Rimane nella storia l’evento dell’incoronazione regale, per mano dell’Imperatore, nella cattedrale pavese, che era una delle chiese predilette da Federico Barbarossa, tanto che in essa, a lungo, si conservò un “cenotafio” (tomba monumentale, priva però del corpo), in memoria dell’Imperatore stesso.

 

E a proposito di Antoniotto Botta Adorno...

IL FANTASMA DI ANTONIOTTO....CHE FA LA GUARDIA AL SUO TESORO.

 

 

CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE
F. CARDINI, Il pasticciaccio di Barisone, in Medioevo Dossier, n. 1/2000, p. 39.
https://www.lanuovasardegna.it/regione/2013/08/03/news/barisone-proclamato-re-di-sardegna-1.7524821
https://www.youtube.com/watch?v=OgruOcNvuZY
 


 

ESCI

 

 

L'INCORONAZIONE A PAVIA DEL RE DI SARDEGNA 

 

di Alberto Arecchi, Associazione culturale Liutprand

 http://www.liutprand.it

CURIOSITÀ DI PAVIA E DINTORNI