GLI ANTONIANI A PAVIA
LA PRESENZA RELIGIOSA ED OSPEDALIERA DEI CANONICI ANTONIANI
I Canonici regolari di Sant'Antonio di Vienne erano un ordine ospedaliero e monastico-militare medievale ispirato al culto di S. Antonio Abate.
L'Ordine in origine era formato da infermieri e frati laici che avevano come superiori religiosi i Monaci Benedettini, sottomissione che provocava continui litigi e discussioni ma che non impedirono comunque all'Ordine di espandersi rapidamente in tutta Europa e non solo.
I membri di questo ordine, chiamati anche cavalieri del fuoco sacro, si dedicavano alle cure degli ammalati di “herpes …fuoco di Sant'Antonio” che cercavano grazia e conforto presso i santuari di Sant'Antonio Abate.
Per affrontare la malattia allevavano un gran numero di maiali, il cui lardo veniva impiegato nei massaggi per alleviare i dolori dell’herpes e far guarire le cancrene.
Venivano anche chiamati i "cavalieri del tau", per la loro divisa che era formata da una veste e da un manto neri, con una croce di sole tre braccia di colore azzurro, cucita sopra il cuore.
In Italia i primi ospitali sorsero sulla via francigena per soccorrere i pellegrini di passaggio. A Pavia ,si installarono inizialmente nell’area al di fuori di porta S. Vito, l’attuale porta Milano.
Nel 1360 furono sfrattati da Galeazzo II Visconti per la costruzione del Castello Visconteo e del suo parco e nel 1376, assistiti dai Visconti, si trasferirono in Borgo Ticino, dove costruirono una chiesa con ospedale per il ricovero dei pellegrini.
Sette anni dopo, nel 1383, entrarono in possesso, unendolo al loro, anche dell’adiacente ospedale di Santa Maria in Betlem che portava volgarmente anche la denominazione di S. Caterina dal titolo di una cappella annessa al medesimo.
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A conferma della importanza che gli Antoniani del Borgo avevano acquisito, si sa che nella seconda metà del ‘400, morto in Pavia Antonio Visconti, figlio naturale di Gian Galeazzo, gli fu data sepoltura nella loro Chiesa di S. Antonio.
La chiesa divenne Precettoria, e poi Commenda, in pratica un contratto di origine medievale in cui una parte investiva il proprio lavoro e l'altra il capitale, con l’obbligo tuttavia di riconoscere l’autorità del Vescovo locale, nel nostro caso quello di Pavia, e di rendergli un omaggio annuo.
L’ultimo Precettore degli Antoniani a Pavia fu Lodovico Taverna, vescovo di Lodi, sotto il quale, alla fine del sec. XV, l’ospedale si era ridotto a cinque letti.
La chiesa pavese di Sant’Antonio, in Borgo Ticino, fu restaurata… praticamente ricostruita nel sec. XVII dai Gesuati di S. Girolamo.
Dopo diverse vicissitudini, fu alienata nel 1808 e abbattuta pochi anni dopo.
L’Ordine degli Antoniani, alla fine del sec. XVIII, fu soppresso. Nel 1776 una bolla di Papa Pio VI pose fine all’opera caritativa e i monaci Antoniani superstiti passarono all’Ordine di San Giovanni, dei Cavalieri di Malta.
Della vecchia struttura pavese rimangono ampie tracce affacciate su via dei Mille.
CURIOSITÀ DI PAVIA E DINTORNI - I Canonici di Sant'Antonio a Pavia