Nel cuore di Paolo Pulina : la Sardegna e la provincia di Pavia

 

Paolo Pulina, fecondissimo giornalista pubblicista e scrittore nato a Ploaghe, in provincia di Sassari, ma residente dal 1974  a Santa Giuletta insieme con la moglie ed i tre figli, laureato in Lettere Moderne nell’Università Statale di Milano, è  funzionario dell’Assessorato alla Cultura della Provincia.

Tra gli altri suoi pregi quello di essere responsabile dell’ Informazione della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (FASI), di rivestire la carica di Vicepresidente del Circolo Culturale Sardo “Logudoro” di Pavia ed di aver ricevuto diversi premi e riconoscimenti giornalistici e letterari.

Nella sua brillante attività pubblicistica, ha affrontato ed affronta alternativamente, ma con la stessa passione,  temi  relativi alla storia e alla cultura della provincia di Pavia  e questioni riferite alla storia e alla cultura della Sardegna.

Tra le altre cose Pulina, in Italia, è noto e apprezzato per essere un attento e appassionato studioso di Gramsci, il grande pensatore sardo degno di essere considerato tra i classici del pensiero politico del Novecento.

Agli inizi  del  2005  Pulina ha pubblicato presso l’ Editore Guardamagna di Varzi, con la dotta prefazione del Prof. Angelo Stella dell’Università di Pavia, “Per una guida letteraria della provincia di Pavia”, con le testimonianze che di Pavia e della sua provincia ci hanno lasciato personaggi illustri, italiani e stranieri.

Pochi mesi dopo, presso l’Editore Carlo Delfino di Sassari, è uscito un volume ideato e curato da Pulina con un noto studioso di cose sarde, Salvatore Tola: si tratta di  “Il tesoro del Canonico. Vita, opere e virtù di Giovanni Spano (1803-1878)”, miscellanea di 14 saggi che costituisce  un importante contributo per conoscere la  complessa figura del sacerdote-intellettuale sardo che nell’Ottocento fondò in Sardegna gli studi di archeologia e di linguistica.

Gli scritti raccolti da Pulina e Tola, presentati alla Fiera Internazionale del Libro di Torino del  maggio 2005,  sono introdotti da due ampi saggi di  Francesco Cossiga e  di Manlio Brigaglia: tra i testi pubblicati anche  un approfondito  studio di Angelo Stella sull’ attenzione riservata da Francesco Cherubini, autore del dizionario milanese-italiano, al vocabolario campidanese di Vincenzo  Porru e  a quello logudorese dello Spano.

Pulina ha curato, mettendo a frutto l’esperienza di collaborazione redazionale con diverse case editrici milanesi del periodo universitario e quello immediatamente successivo, numerose pubblicazioni periodiche dell’ Assessorato alla Cultura della nostra provincia (il “Bollettino per Biblioteche”, la rivista di storia locale “Annali di storia pavese” diretta dal prof. Giulio Guderzo, ecc.), parecchie monografie e gli atti di numerosi convegni.

Pulina, lei ha pubblicato a Pavia quattro libri di argomento sardo ed il  testo della sezione  storica del volume su Ploaghe, il suo paese natale. Sembrava che non potesse abbandonare il suo universo sardo e invece una decina d’anni fa è uscito il suo volumetto “Viaggiatori stranieri e grandi italiani in provincia di Pavia” in cui ha ripreso  parte delle lezioni tenute per l’ UNITRE di Pavia, per la quale aveva svolto fino a quella data alcuni corsi annuali

 In realtà mi sono interessato a fatti e figure relativi alla provincia di Pavia sia  nella prima raccolta di articoli “Ploaghe e Santa Giuletta: cultura di paese e dintorni”, in cui  mi sono occupato del paese oltrepadano di adozione,  sia nelle raccolte successive. Le origini non si rinnegano mai ed io ne sono orgoglioso, ma sono anche fiero di essere cittadino pavese e sono innamorato del vostro e mio Oltrepò.

Pulina, da quando ha cominciato a  scrivere  sui giornali ?

Ho cominciato a scrivere sui giornali sardi a 17 anni. In provincia di Pavia, invece, circa trent’ anni fa ed i miei pezzi sono stati pubblicati praticamente da tutti i giornali del territorio, siano essi il quotidiano, i settimanali, i quindicinali,  i periodici o le riviste. Mi piace affermare che sono uno dei pochi pavesi che, anche per questo motivo, li vede e li legge tutti ! Non ho mai smesso in ogni caso di scrivere per i giornali sardi, in particolare per il Messaggero Sardo, mensile della Regione Sardegna per gli emigrati nel mondo.

Anche per il Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia, del cui comitato direttivo fa parte fin dall’inizio come addetto stampa  e di cui è Vicepresidente dal 1996, ha curato gli atti di alcuni convegni organizzati a Pavia dalla vostra attivissima associazione culturale.

Si tratta di :  “I problemi storici della Sardegna”,  “Autonomia e federalismo nel pensiero politico sardo”, “Il piano regionale dei trasporti per la Sardegna nel quadro dei programmi nazionale ed europeo: un contributo dei sardi non residenti “, “Sardegna. Natura e mare da proteggere” (curato con Gesuino Piga) ed  i volumi sui primi vent’ anni di attività del Circolo.

So bene, perché faccio parte dei numerosi ed affezionati allievi che seguono le sue lezioni, che il 16 novembre, al Politeama di Pavia, comincerà il suo tredicesimo corso per l’ UNITRE di Pavia. Come mai quest’anno ha deciso di occuparsi dei personaggi ai quali sono intitolate le biblioteche comunali ?

Le rispondo con le parole che ho usato per proporre questa serie di lezioni. Le glorie locali, di un paese o di una città, ricevono spesso un tributo postumo attraverso l’intitolazione in loro onore di una via, di una strada o di una istituzione particolarmente significativa del luogo in cui sono nate o in cui hanno a lungo operato. Anche per la denominazione delle biblioteche comunali si attinge al novero delle personalità che hanno dato particolare lustro a una determinata comunità. Il corso si propone quindi di ricostruire le vicende biografiche e i meriti in campo scientifico e culturale di coloro ai quali le amministrazioni comunali hanno sentito il dovere morale di dedicare l’istituzione cardine per la diffusione della cultura: la biblioteca di pubblica lettura.

La proverbiale serietà dei Sardi, e quella degli Oltrepadani non è da meno, è arcinota. Come se la cava Paolo Pulina ?

Mi comporto da tipico esponente Sardo-Oltrepadano !

Ovvero ?

Al di là della battuta, la serietà si abbina quasi sempre con l’ ironia, soprattutto nei confronti di noi stessi !