brioso lomellino di Garlasco
GIGI FRANCHINI
operette “mon amour”
Nell’ Ottocento un nuovo fervore musicale cominciò ad inondare, contagiandoli, i teatri popolari europei con un nuovo genere di musica leggera, soavemente frivola ma non sicuramente banale: era nata l’operetta! Parigi e Vienna, grazie soprattutto alla genialità dei vari Jaques Offembach, Johann Strauss figlio e Franz Lehàr spalancarono le porte dei loro più prestigiosi teatri alle operette di questi mostri sacri che sanno sempre incantare, affascinare ed esaltare tutt’ora affollatissime platee.
«L’incontro con Gigi è stato scoppientante e gioioso perché è riuscito immediatamente a mettermi a mio agio e a trasmettermi la voglia di organizzare qualcosa di entusiasmante con lui. – è questo il personalissimo giudizio di Mario Spadini, l’intraprendente presidente del Ticinum di Pavia, intrigante Circolo Artistico Culturale - Gigi è un artista che non fa fatica a dare il meglio di sé sia che vesta i panni dei personaggi che interpreta, sia nel quotidiano con gli amici o semplicemente nelle conversazioni di un dopo-spettacolo. Sicuramente è un attore nato e, spesso, non capisci se ci mette del suo oppure se il suo comportamento è naturale; insomma, ha quel talento frizzante che madre natura gli ha regalato.
Gigi canta e gioca con il bel mondo dei cavalieri e delle principesse di un tempo, canta di quel mondo, un po’ tra l’immaginario e il reale, che popolava i sogni di molti di noi che da bambini ascoltavamo, con estasi, le arie delle più conclamate operette. Ancora oggi quel mondo è suadente e il Gigi, secondo me, è figlio legittimo di quello spensierato passato che non tramonterà mai».
Comico, cantante e vivace animatore di ghiotte serate musicali Gigi Franchini sa sempre inebriare gli spettatori di piacere per la vita, di favola e sogno, con risvolti doleamari sapientamente riscattati dall’umorismo e dal sorriso. L’arte di questa gloria lomellina scaturisce da una profonda passione per l’operetta condivisa, agli inizi della sua carriera, con la grande Aurora Banfi, autentica soubrette del genere e proseguita con assidua frequenza in importanti spettacoli e numerosi teatri a fianco di affermati artisti.
La sua verve, sempre nuova, scintillante o indemoniata, trae spunto dall’autoironia arricchita da una memoria alla Pico Della Mirandola e dallo studio mai ultimato del repertorio di fine dicitore nonché dei monologhi tratti dal cosiddetto teatro dell’equivoco.
Gigi Franchini ha all’attivo, quale interprete eccellente, svariati concerti d’operetta e di recitals di canzoni degli Anni ‘20 come Follie del Tabarin, Un po’ comico, Un po’ viveur, Signorinelle pallide e uomini in frack. Recentemente si è esibito nel repertorio delle canzoni degli Anni ‘40 con il recital Un bacio a mezzanotte, che ottiene sempre un successo strepitoso.
Curioso osservatore e assiduo ricercatore dello stile di vita e della cultura italiana del primo Novecento ha costruito un vastissimo repertorio di “ariette” di quel periodo incidendo alcuni CD con raccolta di canzoni che si avvalgono della collaborazione pianistica di Roberto Negri.
Anche in campo culturale il Gigi straborda, questa volta in qualità di recensore di spettacoli musicali (opera, balletto, operetta e musica tutta) collaborando con il Corriere del Teatro e anche con altre testate per la prosa.
«Il teatro, per me, è come il mare per i marinai. – questa è la filosfia essenziale di Gigi Franchini, lomellino purosangue di Garlasco – Si resta impigliati per sempre!».
Certamente gli ammiratori di questo “artista dai tanti coloratissimi e pittoreschi gilè” sanno parecchio ma non che il nostro Gigi ha in programma un percorso musicale e di prosa (Dai “Navigli nebbiosi alla Napoli colorata), una sorta di pensiero personale per festeggiare il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Con Gigi Franchini ci saranno la spigliatissima Graziella Brega nel ruolo dell’eccentrica sciantosa, Paolo Marconi il virtuoso del pianoforte, Jacopo Pivari contrabbassista emergente ed una coppia di ballerini che contribuiranno a rendere ancor più accattivante l’insieme.