Gianfranco Emilio De Paoli

ORGOGLIO PAVESE  NELLO STUDIO DEL NOSTRO RISORGIMENTO

 

Con il Professor Gianfranco Emilio De Paoli, per dar corso alla mia intervista, ci eravamo dati appuntamento di fronte al mitico e glorioso Teatro che venne battezzato dei Quattro Cavalieri. Oggi come oggi è celebrato non solo nella Lombardia e conosciuto da tutti come Teatro Fraschini , ma sta vivendo momenti di splendore grazie all’indiscussa competenza e sensibilità di Antonio Sacchi. Insieme avremmo percorso il tratto di Strada Nuova che, partendo da questa mitica preziosità pavese, arriva sino all’ ormai scomparso Albergo della Croce Bianca.

« La vita Giacobina Pavesemi spiega il Professoretra il 1700 ed il 1915 si svolse quasi esclusivamente in questo importante tratto di strada ».

Arrivati al Demetrio entriamo in quella fu Piazza Grande e, giunti al Broletto, ci avviamo in Piazza del Duomo soffermandoci di fronte ai miseri ruderi di quello che fu per secoli il simbolo di Pavia e che quel maledetto venerdì 17 ci sottrasse insieme con quattro vittime innocenti.

« Tutti noi pavesi sappiamo che nel 1990 hai fondato l’ Associazione Amici della Torre – Pavia Monumentale che presiedi tutt’ora ed ha come finalità assoluta la sua ricostruzione. Ti va di concludere la mia intervista seduti ad un tavolo del Bar posto proprio di fronte a quel  poco che è rimasto » ?

Senza il provvidenziale registratore, per raccogliere la brillante e prolifica carriera di Gianfranco De Paoli, avrei dovuto impegnare non meno di mezza giornata.

Vengo a sapere che si è laureato nella nostra superba Università nel 1961, a pieni voti, con una tesi sulla politica estera del Regno Italico Napoleonico, che è stata premiata dal nostro Ateneo come la migliore nell’ambito del Centenario dell’Unità d’ Italia. Fino al 1995 ha mantenuto, presso il nostro Liceo Classico Foscolo la Cattedra di Storia e Filosofia. Ha quindi proseguito l’attività di ricerca e di studio per conto della Rivista Italiana di Studi Napoleonici tramite la quale, per meriti,  era diventato membro effettivo sin dal 1969 del Centro Nazionale Studi Napoleonici di Portoferraio diretto allora dal Prof. Raffaele Ciampini; grazie al prestigio acquisito partecipò con proprie relazioni, incastonate poi in pubblicazioni internazionali di assoluto spessore, a quattro congressi internazionali sul tema.

De Paoli, con le sue collaborazioni, dà prestigio al Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, il Politico, Il Risorgimento, Rassegna Storica del Risorgimento e Viglievanum, Bollettino bibliografico della Sardegna, e l’Esopo. E’ uno degli autori del Dizionario biografico delle donne lombarde di Rachele Farina e del Dizionario biografico degli Italiani della Treccani. E’ un apprezzato e dotto conferenziere richiesto spesso, a ragion veduta, dall’ Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, dal Museo di Storia Contemporanea di Milano, dal Gabinetto Viesseux di Firenze, dal Museo del Risorgimento di Torino e dal Gabinetto di Lettura di Palazzo Ducale a Genova; infine ha tenuto lezioni e conferenze a Stuttgart, su invito dell’ Istituto Italiano di cultura ed a Parigi presso  l’Archive National.

« Un gran bel palmares, non c’è che dire di fronte a simili target ».

Mi accorgo che a Gianfranco gli elogi gli danno quasi fastidio e da splendido, travolgente ed accattivante relatore qual è, va avanti imperterrito per cui vengo a sapere che nel 1982 è stato eletto, e poi confermato ben otto volte, Presidente Provinciale dell’ Istituto della Storia del Risorgimento Italiano e, come tale, membro della Consulta Nazionale a Roma, nel Vittoriano. Grazie alla sua passione ed al suo proverbiale ed irrefrenabile zelo è riuscito a far diventare l’Associazione un punto di riferimento culturale per Pavia e la sua Provincia.

« Sono ben informato sul fatto che hai pubblicato oltre una quarantina di saggi storici sulla base di documenti inediti, parecchi articoli e numerose recensioni su ricerche d’archivio.  Che nel  1965 hai avuto l’onore e l’orgoglio di vederti assegnata la Medaglia d’Oro del premio giornalistico Città di Pavia, presieduto dal mai sufficientemente conclamato Mons. Cesare Angelini».

Gianfranco De Paoli glissa ancora e, manzoniamente, tira innanzi come una saetta. Tra le sue pubblicazioni occorre ricordare Pavia Cisalpina e Napoleonica con la prefazione di Faustino Gianani, La strage degli Innocenti del 1825, Benedetto Cairoli, Vittorio Emanuele II, l’uomo, il re, l’epoca con la prefazione di Franco della Peruta (Ed. Mursia) e fu un successo nazionale, Pavia nel ventennio, immagini e testimonianze inedite, Pavia tra passato e presente.

Nel 1997, per la sua pregevole attività di pubblicista e di promozione culturale, gli è stata assegnata la Medaglia d’Oro di San Siro e mi guardo bene di rielogiarlo.

Sotto l’egida dell’Istituto che presiede e dell’Università, sempre nell’aula Foscolo, ha tenuto una nutrita serie di Convegni Regionali sempre sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica culminati, nel 2005, che ha visto la partecipazione di cattedratici ed esperti di ogni parte d’ Italia, con il memorabile Stato, cultura e società durante il Regno Italico.

Ultimamente dirige anche la collana Memorie del Risorgimento, pubblicando il diario inedito di Moisè Maldecea, uno dei Mille, con il titolo: Dall’Esercito Borbonico alla Spedizione dei Mille, poi Il processo ai giacobini di Pavia e il caso Baretti, Paolo Richini, un notabile vogherese nell’Europa Napoleonica che approfondiscono il tema del Giacobismo Italiano. ( A lato l'ultima opera della collana)

I filoni storici sui quali De Paoli si sta attualmente soffermando sono infatti: il Giacobismo Italiano, il Risorgimento con particolare attenzione al problema dell’identità nazionale e la storia contemporanea, sempre in pieno concerto con il Dipartimento Storico-Geografico dell’Università.

Pavia deve parecchia gratitudine a Gianfranco De Paoli che, con l’ entusiasmo  ed il carisma che lo contraddistinguono, sa sempre mantenere viva ed efficace quella Pavia Monumentale, mai sufficientemente capita dalla popolazione, che, riconosciuta a livello comunale e regionale, dialoga con efficacia e determinazione con il Sindaco ed il Presidente della Provincia non demordendo mai. Sapete perchè ?  Perchè questo è il granitico carattere di questo figlio esemplare della nostra bella e, malgrado tutto quello che non va, sempre amata città !

Ritornati di fronte ai ruderi della Torre Civica, che guardiamo sconsolati, sostiamo un attimo ad ammirare il bassorilievo rievocativo della Torre Civica, è firmato da Antonio De Paoli ! Ma questa è un’altra storia pavese.

Carlo Ridella

giornalista e patriota pavese

1886 - 1917

dalla collana

Memorie Del Risorgimento

editore Iuculano (2007)