sacerdote pavese e scrittore    

GIANLUIGI CORTI

BIBLISTA DI GRANDE SPESSORE NAZIONALE

 

Ogni tanto mi capita e mi piace visitare, come un turista qualsiasi, la mia città.

Era un limpido e arioso pomeriggio di un sabato di primavera e Pavia era fulgida. La facciata d’arenaria della stupenda Basilica Maggiore di S. Michele, orgoglio millenario della città, mostrava il suo seppur ruvido ornamento tutto pieno di orride figure e di bizzarri ghiribizzi e sotto il raggi del sole calante si esaltava nella sua magnificenza.

Entrai dalla porta principale e, in cima all’imponente scalinata dell’altare, che vide incoronare alcuni Imperatori del Sacro Romano Impero, un giovane e aitante prelato stava iniziando la sua omelia.

Quella fu la prima volta che ascoltai il talento emergente nello studio ed interpretazioni delle Scritture Sacre, cioè Don Gianluigi Corti, il biblista che ha già al suo attivo una decina di libri, tra gli altri:

– Amico dei pescatori

– Un profeta ribelle all’amore

– Leggere e pregare il libro di Giona

– Dov’è, o morte, la tua vittoria?

Tutti editi da Paoline Ed. che sono assai considerati e, nel loro settore, vanno per la maggiore anche al di fuori dei confini nazionali dove sono stati tradotti.

«A fine agosto 1990 sono andato per la prima volta in Terra Santa. – così si presenta Don Gianluigi – Da allora ho compiuto una quarantina di pellegrinaggi, la Terra di Gesù è, per me, la più bella edizione illustrata della Bibbia, inesauribile in luce, colori e profumi, un oriente medio che fa brillare al livello più alto la Storia di Dio con gli uomini. Molti pellegrini, tante amicizie nate tra il verde degli ulivi e la sabbia delle strade della Palestina. Percorsi che resistono al tempo perché nati nella Terra dell’Eterno».

Gianluigi Corti, dopo gli studi teologici nel Seminario di Pavia, beneficiando di una borsa di studio messa a disposizione del nostro concittadino  Card. Ernesto Civardi, fu mandato a Roma dove ha conseguito la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico. Terminati i lunghi studi tornò a Pavia cominciando a insegnare in Seminario e all’Istituto di Scienze Religiose; inoltre, da circa un ventennio, è docente nello studio teologico del Pontificio Istituto Missioni Estere di Monza, affiliato alla Pontificia Università Urbaniana.

Don Corti è l’attuale predidente del Comitato Pavia Città di S. Agostino che ha sede presso presso la celebre chiesa S. Pietro in Ciel d’Oro, cantata da Dante Alighieri.

Questo pimpante prelato pavese è diventato scrittore per puro caso grazie a Don Flavio Dalla Vecchia che l’ha coinvolto, per commentare i Libri dei Re, nella preparazione della Bibbia (Piemme Ed) che è uscita nel 1995 ed ha avuto e continua ad ottenere uno strepitoso successo editoriale. Dopo quei momenti, anche in veste di traduttore, Don Gianluigi non ha più avuto tregua e continua, imperterrito appassionato, la sua “missione” anche e, forse, soprattutto in chiave letteraria.

Conoscendolo ed apprezzandalo assai, come tanti, molti altri concittadini grazie alla sua genuina affabilità avrei parecchio da scrivere sul personaggio ma preferisco concludere la “vetrinetta” con le sue parole.

«Per me Pavia è una città bellissima che non finisce mai di incantarmi e di rilassarmi. La trovo vinta in fascino solo da Roma. Ho avuto la fortuna di viaggiare abbastanza ma Pavia, per me, è insostituibile. Le sue buche nelle strade, i ciottoli che ci massaggiano le piante dei piedi senza pagare l’estetista o il podologo, le piccole e vanitose casette del Borgo sempre lì a specchiarsi nel Ticino, Strada Nuova e … il mio Corso Garibaldi … tutto il resto solo supplenze. Quanti incontri si vivono ancora in questo “paesone a quadretti”, per la sua pianta di municipio romano! Si dice che noi Pavesi siamo freddi. Ma se ti ostini ad andare per strada ti accorgi che il calore salta fuori in parecchi nostri angoli sui quali ci si ferma per qualche battuta in dialetto, per una frenata in bicicletta per capire chi ti ha salutato o per scambiare due chiacchiere tra la luce di un lampione e il vapore della nebbia».