ALESSANDRO VOLTA                                                    note dal sito Università di Pavia - dip. fisica A. Volta

Personaggi della Scienza

Pavia e dintorni - Personaggi della Scienza

                             

Nel novembre del 1778, il conte Firmian,ormai convinto del valore scientifico del Volta , lo nomina Professore di Fisica Particolare all’Università di Pavia.

Importanti in questi anni sono gli studi sul condensatore che lo portano alla realizzazione di, uno strumento di misura estremamente sensibile in grado di rivelare stati elettrici estremamente deboli, l’elettroscopio condensatore.

Inoltre durante tali ricerche Volta individua in modo corretto i concetti di quantità di elettricità (Q), capacità (C) e tensione (T), arrivando a formulare la relazione fondamentale del condensatore Q = C*T.

Negli anni che vanno dal 1786 al ‘92 si occupa di meteorologia elettrica e studia le proprietà fisico-chimiche degli aeriformi, arrivando a determinare, dieci anni prima di Gay-Lussac,la legge di dilatazione uniforme dell’aria.

Nella primavera del ’92 Volta viene a conoscenza degli esperimenti di Galvani sulla possibile elettricità animale.

Incredulo, si mette con serietà a ripetere gli esperimenti e, in una prima fase, concorda con i risultati dello scienziato bolognese, esaltando l’importanza della scoperta.

Ma una successiva indagine, volta a studiarne gli aspetti più quantitativi, lo porta a poco a poco a ritenere che le contrazioni della rana non siano dovute ad una elettricità di origine animale ancora presente nella rana, sebbene morta, e messa in circolazione attraverso l’arco metallico collegato tra nervo e muscolo, ma ad una elettricità esterna provocata dal contatto dei due metalli che costituiscono l’arco.

La rana assume quindi il ruolo di un semplice, ma sensibilissimo elettroscopio.

L’idea di Volta non viene accettata da Galvani e dai sostenitori dell’elettricità animale.

Ha inizio una disputa che investe tutto il mondo scientifico europeo, che si divide in galvaniani e voltiani.

La disputa si sviluppa con esito incerto e alternato fino agli ultimi mesi del secolo, quando Volta, sfruttando la differenza di potenziale dovuta al contatto di due metalli diversi, riesce a realizzare, introducendo un terzo conduttore umido, un collegamento in serie in grado di comporre i contributi dei singoli elementi, realizzando così la pila.

L’importanza dell’invenzione e le applicazioni che si realizzano in pochi mesi, sembrano dare ragione allo scienziato comasco, la cui fama ha ormai conquistato il mondo. Ma l’idea di una elettricità di origine animale non si dimostrò inefficace.

Se dall’invenzione di Volta avrà origine l’elettrochimica e l’elettromagnetismo con le applicazioni moderne dell’elettricità, dalle ricerche di Galvani si svilupperà ben presto l’elettrofisiologia e la moderna biologia.

Con la fama vennero anche gli onori e gli oneri. Nel 1801 Volta presenta la Pila all’Institut de France, alla presenza dell’allora primo Console Napoleone Buonaparte, che lo onora della medaglia d’oro.

Successivamente, diventato Imperatore, Napoleone lo nomina Senatore del neo-costituito Regno d’Italia (1809) e successivamente lo insignisce del titolo di Conte (1810).

Ma Volta era sostanzialmente un uomo semplice e schivo. Nel 1801 scriverà da Parigi alla famiglia: «In mezzo a tante cose che devono certo farmi piacere, e che sono fin troppo lusinghiere, io non m’invanisco a segno di credermi più di quello che sono; e alla vita agiata da una vana gloria preferisco la tranquillità e dolcezza della vita domestica».

Volta si era sposato nel 1794, con donna Teresa Peregrini, da cui ebbe tre figli maschi.

Dopo l’invenzione della Pila, in parte per gli impegni politici, in parte per l’attaccamento alla famiglia, Volta abbandona praticamente l’attività di ricerca e in gran parte l’insegnamento.

Il distacco finale dall’insegnamento avviene nel 1813, ma il governo imperiale prima e quello austriaco poi, per non privare l’Ateneo pavese dei preziosi servigi del grande fisico, lo nomina Direttore della Facoltà di Filosofia.

Nel 1819 si ritira definitivamente nella casa di campagna a Camnago, dove muore il 3 marzo 1827.

 

 

Siti internet dedicati ad Alessandro Volta:

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La pila di Volta

Monumento a Volta, all'Università di Pavia.