Pietro Grocco, il 27 Giugno 1856, non è nato a Pavia ma ad Albonese, località della Lomellina quasi al confine della provincia Pavese con quella di Novara; tuttavia le sue radici scientifico-culturali le coltivò presso l'Ateneo Pavese e pertanto è corretto ricordarlo fra i Personaggi della scienza di Pavia e dintorni. Si presentava piccolo di statura, brutto, strabico, trascurato e profondamente malinconico ma di altissimo fascino intellettuale e professionale. Avviato agli studi grazie all'aiuto dell'amatissimo zio sacerdote Don Giuseppe Grocco, si laureò in medicina a Pavia ove fu allievo di Francesco Orsi e conseguì il dottorato nella stessa città nel 1879, studiando successivamente a Parigi, alla scuola di Jean-Martin Charcot, e a Vienna prima presso l'Istituto diretto da C. W. H. Nothmagel e poi presso il gabinetto di elettroterapia dal Prof. M. Ronsenthal ove approfondì gli aspetti neurologici di molte patologie. Fu assistente presso l'Istituto di Clinica Medica dell'Università di Pavia, dove conseguì la libera docenza in patologia medica e propedeutica nel 1884. Divenne poi ordinario di Clinica Medica ed insegnò nell'Università di Perugia, di Pisa ed infine a Firenze (dal 1892 alla morte). Fu fondatore di un'importante scuola medica ampiamente conosciuta anche all'estero con allievi del calibro di Frugoni, Castellani, Pisani, Greppi, Baduel e Raffaello Silvestrini. Contrario alla "medicina filosofica" di Augusto Murri (soleva dire:" Io faccio dei medici, non dei filosofi della medicina"). Fu convinto assertore dell'osservazione attenta e sottile, dell'auscultazione, della percussione del paziente di cui valutava con occhio infallibile i segni semiologici e sosteneva con decisione :"i malati sono i nostri libri, sono i nostri reattivi, sono i nostri preparati, sono i nostri animali da esperimento!". Nominato nel 1892 ispettore governativo e direttore sanitario delle Terme di Montecatini rielaborò e precisò le norme per il corretto uso delle acque e dei bagni e provvide a sistemare le sorgenti secondo moderni criteri igienici. Tale sua opera fu riconosciuta al punto che lo stabilimento termale è a tutt'oggi a Lui intitolato. Ebbe fra i suoi pazienti Giuseppe Verdi del quale divenne medico personale dal 1888 alla morte del Prof. Fedeli. Continuò a fargli "passare le acque" presso le fonti di Montecatini cosa che il Maestro fece per i successivi diciotto anni. Verdi era solito dire: "Non credo alla medicina, ma credo a Grocco". Ne divenne amico personale e spesso la sera si riunivano a giocare a briscola, e la signora Verdi, Giuseppina Strepponi, si raccomandava sempre di far vincere il Maestro che altrimenti si 'adombrava'.
Lo assistette sino all'ultimo e ne redasse il certificato di morte il 27 Gennaio 1901.. Pietro Grocco, il 3 dicembre 1905 fu nominato Senatore, durante la XXII Legislatura del Regno d'Italia.
Si autodiagnosticò la TBC contratta nella
pratica della sua professione da qualcuno dei suoi infiniti pazienti e ne
predisse l'infausto decorso parlandone con i suoi più stretti collaboratori:
" quando il tubercoloso fa delle emottisi a tipo malarico, muore sempre".
Negli ultimi tempi si trasferì a Courmayeur nel tentativo di alleviare le
sofferenze :" o guarisco o muoio" e quì vi morì il
12 febbraio 1916. |
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