AGOSTINO FARAVELLI cagi46
Poeta e scrittore pavese
Incontrare Agostino Faravelli, nella sua "oasi" alla Scala è come alzare il sipario sulla vita degli ultimi cinquant'anni della nostra città, raccontata in prosa e in poesia, in lingua e soprattutto nel nostro genuino dialetto pavese.
Entro nel suo studiolo e subito mi trovo di fronte all'enorme quantità di libri allineati sugli scaffali di una libreria che occupa quasi una parete intera.
La presenza di libri è sempre un piacevole segnale di cultura, e spontaneamente esprimo il mio compiacimento.
"Questi che vedi sono solo una parte, parecchi sono stati inscatolati e riposti in cantina per fare un po' di spazio e di ordine, in attesa che ne arrivino di nuovi...." dice Agostino, con orgoglio, mostrandomi alcuni pezzi rari " Molti parlano di Pavia, della sua storia, dei suoi personaggi e molti raccolgono poesie dialettali di poeti pavesi vissuti nei secoli scorsi."
A proposito di poesia dialettale, chiedo all'amico Faravelli come è nato in lui lo spirito vernacolare.
"......i miei hanno sempre
parlato il dialetto, in casa, fuori ma in particolare
con noi ragazzi. Anche gli amici che frequentavo, pure loro figli di operai,
parlavano solo dialetto. ... ...nel momento in cui tutti cercano di ritrovare
le proprie radici messe in ombra dalla tanto decantata multietnicità, il
dialetto, la lingua dei nostri padri, è ciò che più ci lega al nostro
territorio e alla nostra cultura.
Il dialetto ci offre
possibilità espressive assai più aderenti alla realtà: schiettezza, tono
scanzonato, magari mordace, mai maligno e passione, tanta passione.
Ricordo che al ritorno dal primo giorno di scuola, (la prima elementare, 1°
ottobre 1938) a mio padre che mi chiedeva cosa mi avesse più impressionato
risposi: < Papà, la me maestra l'è una straniera: invece da dì INCÖ la disa
OGGI >."
La curiosità mi spinge a saperne sempre di più ' ma ....chi è Agostino Faravelli? ' e solo dopo aver superato una naturale e schiva riservatezza, mi risponde...
"Sono nato a Pavia l’8 Agosto
1932.
Ho scritto in gioventù testi in dialetto e in lingua per il teatro
dilettantistico pavese, ho formato anche una compagnia che, negli anni
cinquanta, ha portato spettacoli di varietà in molti teatri della Lombardia.
Ho collaborato a varie edizioni dei numeri unici degli studenti universitari
che uscivano per il carnevale e ai testi per le riviste goliardiche per il
teatro.
Solo recentemente, dopo una lunga pausa per ragioni professionali, ho ripreso
a scrivere, in particolare per il mio dialetto e per la mia Vecchia Pavia.
Faccio parte del gruppo “Amis dal dialètt” del Circolo Culturale Pavese “REGISOLE”.
Scrivo poesie in vernacolo sulla Pavia dei tempi della mia gioventù, spesso
velate da sentimenti nostalgici, ma mi diverto anche a tratteggiare situazioni
paradossali e ironiche sia d’allora che di oggi."
E con un giustificato orgoglio, aggiunge:
"E’ appena uscito un mio libro per la Delta 3 Edizioni dal titolo:
VITTORIO NECCHI
Ricordi di un grande uomo e di una grande ditta”
una monografia sul grande industriale pavese ricca di dati, storia, fotografie
e aneddoti sull’Uomo e sulla grande fabbrica di macchine per cucire.
Ho pubblicato raccolte di poesie e prose in dialetto pavese:
- PAVIA E PÖ PÜ Versi e prose in dialetto
- LA MÈ VÉGIA PAVIA Versi e prose in dialetto
- STORJ AD PERIFERIA Bozzetti in
dialetto di storie vere di un rione negli
anni ’45 –’50.
AM RICORDI CHE A PAVIA….
Poesie e prose in dialetto pavese della
Pavia di ieri e di oggi.
e altre figure caratteristiche della Pavia di cent’anni fa.
Chiedo a Faravelli quali progetti letterari ha nella mente:
"Tante e tante idee mi bussano alla porta, o prima o dopo giro la chiave e apro: ... non è mai troppo tardi!"
A proposito di tardi....guardo l'orologio e mi rendo conto che il tempo è volato...come sempre accade quando si è con persone che quando parlano non vanno solo sentite ma è piacevole ascoltarle.
Saluto Agostino e mentre mi incammino verso l'automobile penso già a come impaginare il prezioso materiale che mi ha donato.
In effetti non passa molto tempo....
Arriviamo a fine Novembre 2013 e ricevo un invito dall'Archivio di Stato di via Cardano per la presentazione del libro di Agostino Faravelli:
" NELLO Il ragazzo pavese
che vinse la Grande Guerra".
Davanti a un folto e attento pubblico, dopo il saluto del Vice Sindaco Matteo
Mognaschi, hanno commentato l'opera dell'amico Agostino il critico Andrea
Borghi e lo scrittore pavese Lino Veneroni.
Da parte di tutti i presenti un corale compiacimento all'autore che, raccogliendo nel libro l'eredità dei racconti del papà, aggiunge un'altra perla alle sue numerose opere poetiche e letterarie.
E conoscendo Agostino Faravelli sono certo che presto
vedremo una sua nuova opera!
Alcune delle opere di Agostino Faravelli - - |
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Le Vostre Pagine - Le Vostre testimonianze, fotografie, aneddoti, ecc. che ci avete inviato. |
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