Natale Mocchi

NATALE MOCCHI  poeta                                                            

Personaggi della Letteratura

Pavia e dintorni - Personaggi della Letteratura

Natale Mocchi (Pavia 1921 - Pavia 2009), personaggio pavese, illuminato medico e genuino poeta dialettale e in lingua, finissimo disegnatore, ha lasciato ai pavesi il ricordo di un amore profondo verso le sue origini e la sua città.

Grazie al prezioso contributo di un caro amico, che ebbe in gioventù il grande e fortunato piacere della paterna vicinanza di Natale Mocchi, abbiamo copiato di seguito una parte della prefazione che Monsignor Cesare Angelini fece, negli anni settanta, all' opera del Mocchi "La mè cassina".

Si tratta di una raccolta di quadretti nei quali il poeta ha dipinto gli aspetti più caratteristici della vita campestre, dei suoi personaggi, della sua cascina, in ogni stagione dell'anno.


 

La prefazione a questi versi ( “la mè cassina” di Natale Mocchi) dovrebb'essere fatta nel dialetto in cui sono scritti, per adeguarne la schietta e saporita espressione. Il dialetto vero, genuino, che da noi trova il suo testo esemplare verso la metà dell'Ottocento nella poesia di Siro Carati: Sirei Caro, maèstr 'd Calvanoeuva.; il nostro piccolo Carlo Porta.

Oggi la sorte del dialetto, anche in provincia, non è molto favorevole; la gente lo va dimenticando….
Tuttavia è anche vero che in questi ultimi anni anche tra noi, dico tra le rive del Ticino e quelle della Vernavola, la voglia d'una «produzione» dialettale va allargandosi a macchia d'olio, e la stampa locale ne porta e ne sopporta gli esempi…..
Ma c'è un pericolo. Non sempre i nostri poeti dialettali pensano i loro versi in dialetto; spesso gli imprestano parole e costrutti di lingua, con desinenze dialettali. …. e il disperdimento del vero dialetto, sul quale ha scritto cosa molto vera e sensata il nostro Augusto Vivanti. Il dialetto ha la sua nobiltà proprio nella sua genuina ruvidezza….. Diceva il nostro Carlo Dossi che il dialetto è il gran serbatoio della lingua, e può prestarle espressioni e parole che, per essere nate al dosso delle cose, cioè senza scorie letterarie, hanno una forza e una fragranza che spesso la lingua non ha…..

Per questo ci fa piacere di fermarci un poco vicino ai versi di Natale Mocchi, arrivato ultimo nella pattuglia dei nostri dialettali (erano gli anni sessanta) ma con la voglia di recuperi e restauri del nostro dialetto paesano; premessa, naturalmente la sensibilità di poeta.

Vedete già il titolo della raccolta: La mè cassina, che è poi il cascinale del Vallone dove s'è svolta la sua infanzia e fanciullezza, e che egli ci ricorda e descrive com'era allora tanti anni fa.

Ne esce un piccolo mondo rurale che proprio nel ricordo, acquista suggestione, forza, vita; nascono quadretti — luoghi, persone, fatti — che, rendendo quella vita d'una volta, hanno gli odori e i colori e i sapori della terra, della terra vera; odore di cortile, di stalla, di pollaio, di aia, di stoppia, di nebbia ... « ch'la vegna sü dai foss ».

Da lì, dalla cascina, rivede passare le stagioni, via via col nuvolo e il sereno; mescolando uomini e cavalli e arnesi di lavoro, in una piena e cordiale partecipazione alla vita dei campi, alla fatica del contadino, che ne è il protagonista. Vedetelo nel quadretto

Al Paisän

Da quänd cä spunta 'l su a la matina
da dré d’la ses ä 'd l'ort,
fin a quänd 'l va suta
da pus a la gabà,
al paisän al laura.
In tèsta la caplina,
la vita piegà in dü,
Tüt masarà 'd südur, la fàcia négra.
Dumà la sira
dävänti a la so cà,
cun la scüdela äd gàlma in d'una män,
äl riposa i so oss tüt més darnà ...
Insì l'èra la vita dal päisän
tänti an fa.

D'uno stesso sapore e forse anche di maggiore evidenza è l'altro quadretto: Arnést, al fatur. Ma noi vorremmo piluccare qua e là, alcuni particolari descrittivi del tempo e delle stagioni, per saggiarne la tempra e il timbro dei versi e del suo fertile e libero inventare.

Questa è la cascina d'estate, La cassina d'estàd:

La campagna l'è férma suta ‘l su,

l'aria infugà la trema in si furmént;

una sigàla la tra via ‘l fià

fin d'la matina.

e questa è la cascina d'inverno, La cassina d'invèran:

Un ciel lusént
al brila in s'la campagna quatà 'd nev
e i piänt i-en biänch äd brina.
D'invèrn äl su l'è bass
e 'l pàr ch'äl tuca i bròch a d'la gabà.

C'è anche la cascina dopo il temporale, con un'eco di Quiete dopo la tempesta, ma dov'è più paesana:

Al tempural l'è ndài.
Suta 'l portigh la gént la végna foeura
e la vita in d'la curt la rincumincia;
i passarei i gioeugan in säl tècc,
in més a l'èra du galin i rüspan
e i andòt in dal fòss i-en tüt a fèsta.
Ma in d'un cantón, par tèra,
gh'è un pòvar pulastrei bèl e negà.
.

 

Natale Mocchi preferisce cogliere le sue rime e i suoi ritmi su gli alberi più che sui campanili; però c'è, nel libretto, un gruppo di versi dedicati alla città, vicina, e ai suoi profili di torri e campanili di chiese

ch'i vän sü drit in ciel me i cànn a 'd l'òrgan

a purtagh la speränsa d'la so gént.

E nella lirichetta intitolata I mür ad Pavia, ritorna il sentimento: poter leggervi sopra, come un libro aperto, la storia della città:

véss bòn da lég
täm me in un libar vèrt
i mür dla mè cità
.

Mocchi ha fermato nei suoi versi la favola della sua cascina: il tempo che se n'è andato, e i suoi colori e sapori, le sue cose quiete e silenziose, il ricordo d'una vita umile e dura e piena di virtù paesane, di buon senso contadino.

In un dialetto, dirò in una vocazione di dialetto senza ambizioni e fondamentalmente genuino. Che è sempre amore di Pavia.

Cesare Angelini

 

Sue poesie sono state pubblicate su:

- Antologia versi in tasca - Omaggio a Ungaretti, 1947;
- Antologia di poesia dialettale italiana, 1973;
- Antologia "Nuovo Friuli", 1975;
- Antologia selezione del Primo Premio CIAC per la Poesia, 1979.

Riconoscimenti:

- Medaglia d'oro al Concorso Nazionale Città di Piacenza, 1974;
- Primo classificato per la Poesia dialettale al "Premio Quattro Stagioni-Premio Estate", 1978;
- Medaglia "L'ala della Vittoria", 1990.

 

Sempre attingendo alla medesima fonte amica, che oltretutto possiede la quasi totalità del repertorio delle opere del Mocchi, abbiamo ricostruito l'elenco dei lavori letterari e artistici del poeta: una rara e preziosa bibliografia che riproduciamo, collegata al sottoindicato link.
 

Il ricordo della mamma

La bibliografia essenziale di Natale Mocchi

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  Disegno autografo di Natale Mocchi 


"La cassina d'invèran"

recitata dall'autore

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