Presentare il Maestro Attilio de Paoli da Carbonara (Carbonara 1910 – Pavia 1977) è impresa difficile, forse anche per un preparato conoscitore dell’arte pittorica. Il de Paoli non fu solo artista della pittura, fu anche e soprattutto uomo capace di distinguere le cose della vita che contano e quelle che contano meno e preferire l’essere al sembrare, il dare al ricevere. La persona che con straordinaria lucidità ha potuto parlare di Attilio de Paoli, per la grande amicizia che li unì e soprattutto per la capacità di descrivere l’integrità dell’uomo, l’interiorità profonda, “dove abita il cuore”, è stato Monsignor Cesare Angelini.
Di questi trascriviamo parte del Profilo del Pittore
scritto appunto dall'Angelini negli anni sessanta ed inserito nelle
prefazioni del libro, edito nel 1978 per volere della moglie del de Paoli,
Anna Maria. Un profilo del pittore Attilio de Paoli potrebbe incominciare dicendo che, venuto giovanetto in città dalla campagna di Carbonara al Ticino per frequentarvi le scuole medie e, sentito che c'era una scuola serale di pittura, l'intese subito come una cosa che gli apparteneva; quasi un istintivo avvertimento della sua inclinazione più vera. Vi si iscrisse frequentandola con singolare amore sotto la guida del pittore Romeo Borgognoni, che lo intuì e lo incoraggiò a studiare e lavorare con lui. Ma già ragazzetto tra i 10 ed i 12 anni, nella scuola del paese aveva dato segni d'una inclinazione ai pennelli, dipingendo d'istinto su cartoncini quello che aveva ogni giorno sotto gli occhi: i mietitori, i seminatori, i buoi aggiogati all'aratro; impressioni dal vero; cartoni che poi la maestra appendeva alle pareti della scuola per onorare l'estroso scolaro presso i compagni. Dalla scuola serale, frequentata con singolare profitto, passò più tardi ai corsi regolari della Civica Scuola di Pittura che, in passato, aveva avuto Maestri come il Trecourt, Cesare Ferreri, Pietro Michis, e ora aveva come direttore quel Giorgio Kienerk che veniva dalla Scuola dei grandi macchiaioli toscani. Adriano Cecioni e Telemaco Signorini. Dalla scuola del Kienerk, il giovane de Paoli ricevette una solida base tecnica — il disegno sicuro, il senso del colore — che egli aiutava con lo studio e la lettura di libri d'arte e di storia dell'arte, dei quali si nutriva come del pane, curioso di scoprirvi i segreti di questa sua passione. De Paoli ha curato molto anche il restauro, con grande abilità, probità e diligenza, recuperando immagini e risuscitando figure che parevano perdute. Chiusa la parentesi della guerra e tornato dal servizio militare, riprese con maggiore intensità a lavorare, a dipingere, chiamato spesso ad affrescare scene bibliche ed evangeliche sulle pareti delle chiese campestri, dove le figure parevano nascere più facilmente da un'atmosfera di religiosa pace. Con l'affresco ha sempre portato avanti la pittura dei paesaggi e fiori e nature morte, interpretando le varie stagioni soprattutto della nostra Bassa pavese, ma anche di montagna e marine. Nella tecnica, potremmo chiamarli, ma a titolo d'onore, paesaggi tradizionali; non mancandovi tuttavia la originalità che li rende personali, cioè nuovi, per quel gusto poetico e quell'esperienza che de Paoli vi trasfonde. De Paoli gode fama di abilissimo ritrattista. I suoi ritratti si direbbero veri studi psicologici, di sorprendente rassomiglianza e sempre controllati da una severità stilistica che è, impegno morale. Alieno da pose e libero da ogni preoccupazione di mode o di correnti, dipinge in modo schietto e immediato come gli detta dentro il suo spirito. Il carattere schivo lo tiene lontano dai facili rapporti umani e dall'ambizione di esposizioni dei propri lavori; che anche questo è un segno di spirito aristocratico e un beneficio del vivere in provincia, dove conta ancora più l'essere che l'apparire. Ma le poche che ha fatte negli ultimi anni, dietro sollecitazioni di amici, hanno avuto pareri largamente favorevoli anche dagli intenditori più fini.
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Galleria fotografica, dal libro "Attilio de Paoli da Carbonara - Pittore pavese" del 1978 Alle spalle di un grad'uomo...... Video Fotografico, dal libro "Attilio de Paoli da Carbonara - Pittore pavese" del 1978 - |
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Attilio de Paoli
Autoritratto 1967 - olio su tavola