GIOVANNI ANTONIO AMADEO                                 Tratto da: Wikipedia, l'enciclopedia libera

Personaggi dell'arte e architettura

Pavia e dintorni - Personaggi dell'Arte e Architettura

 

 

Girolamo Luigi Calvi, nel 1865, scriveva:

« Tanta fu la sontuosità e la grandiosità degli edifici promossi od intrapresi da Giovanni Galeazzo Visconti, quali sono la chiesa cattedrale di Milano e la Certosa presso Pavia, che abbisognavano, per esser condotti a fine, di un lunghissimo corso d'anni, e della concorrenza di posteri volonterosi e splendidi, e specialmente di esimi architetti. Ora, mentre per l'ordine degli avvenimenti era venuto appunto al governo dello Stato un principe dotato delle volute qualità, Giovanni Antonio Amadeo, posto a capo di quegli edifici, faceva che una delle parti più importanti di entrambi venisse colla sua direzione condotta, mirabilmente a compimento, nondimeno la storia lo defraudava del merito dovutogli; per riguardo alla prima, coll'accusa di sognati errori; per riguardo alla seconda, coll'attribuzione fattane ad altri che al suo vero autore »

 

Giovanni Antonio Amadeo (Pavia, 1447 – Milano, 28 agosto 1522) è stato uno scultore, ingegnere e architetto italiano, secondogenito di quattro fratelli era figlio di Aloisio (Luigi), trasferitosi probabilmente da Lugano e di Giovannina Grigli. 

Appare del tutto infondato credere che la famiglia fosse originaria di Pavia, infatti nel documento del 10 ottobre 1469, rogato dal notaio pavese Antonio Gabba, Giovanni Antonio e il fratello maggiore, il pittore Giovanni Protasio Amadeo si dichiarano solo "domiciliati" a Pavia; e solo molto più tardi, in una carta del gennaio 1499 Giovan Antonio è definito cittadino pavese e milanese; il padre Luigi in un atto notarile del 1471 è qualificato come cittadino milanese; del resto tutta la vita artistica di Giovan Antonio sarà strettamente legata ad artisti provenienti dai borghi che si affacciano sul Ceresio: nel 1493 collabora con Pace Gaggini da Bissone, con Gerolamo Viscardi da Laino e con il nipote Antonio Della Porta, detto Tamagnino, da Osteno, nel 1497 assume come apprendista Francesco Maderno da Bissone.

Rimasto orfano del padre, venne accolto negli anni 1460-1465 come apprendista a Milano dall'architetto Giovanni Solari e dal figlio di questi Francesco, per essere istruito nella scultura e nel disegno architettonico.

Negli anni di apprendistato lavorò presso la Ca' Granda, progettata dal Filarete, ma il cui cantiere era diretto da Guiniforte Solari, fratello di Francesco.

Dopo l'apprendistato lavorò tra il 1466 e il 1468 alle decorazioni della Certosa di Pavia, ai rilievi del portale del Palazzo Vimercati di Milano, con i ritratti di Francesco Sforza, Cesare e Alessandro Magno.

Per la Certosa di Pavia il 1473 è un anno decisivo; Guiniforte Solari dopo aver completato l'imponente parte absidale, (che già offre un mirabile effetto di compattezza, di solidità ottenute con elegante giustezza di proporzioni) dà inizio all'erezione del tiburio e della "facciata" che fa corpo a sé e per stile e per materia: un capolavoro della scultura lombarda rinascimentale.

Il Calvi fornisce la seguente versione:

"Era l'Amadeo da circa tre anni occupato in quei lavori e lungi dalla Certosa, quando, contro le speranze non senza ragione concepite, venne a sua saputa che il priore Filippo da Rancate aveva allogate ai fratelli Mantegazza tutte le opere di scultura della facciata, che allora preparatasi a costruire.

Il disegno di tale facciata, se non era già predisposto dal primo architetto del tempo, Bernardo da Venezia, havvi fondamento per crederlo di Guiniforte Solari che da vari anni assisteva a quella fabbrica."

Quindi per ottenere almeno una parte della commessa, sollecita l'appoggio di Bartolomeo Colleoni, e infatti, mediante atto notarile del 7 ottobre 1473, gli viene assegnata per l'espresso intervento del duca Galeazzo Maria Sforza, la metà dei lavori di scultura per la parte destra della "facciata" della Certosa di Pavia: notevoli bassorilievi in marmo ove s'individuano i già segnalati rapporti con la scultura di Andrea Bregno e Antonio Bregno da Osteno: quest'ultimo è conosciuto per il suo capolavoro: la "Tomba Foscari" nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia.

Nel giugno del 1475 acquistò a Pavia una bottega, presso il ponte coperto, e nel maggio del 1476 sposò Maddalena Solari, figlia del suo maestro Guiniforte Solari.

Negli anni precedenti aveva iniziato ad acquistare proprietà agricole a Giovenzano, presso la Certosa e nel 1479 prese in affitto dalla Certosa la proprietà di Binasco: tali attività finanziarie, proseguite nel tempo, gli assicurarono entrate sempre crescenti.

Tra il 1477 e i 1478 lavorò ancora alla Certosa di Pavia (un'acquasantiera, il portale della sagrestia vecchia, la statua di San Giovanni Battista per l'altare della sala del capitolo, un'altra statua di Santo giovane, medaglioni e sculture per pennacchi).

Nel 1488 il cardinale Ascanio Maria Sforza Visconti avviò a Pavia la costruzione del Duomo sul sito delle due chiese romaniche di Santo Stefano e Santa Maria del Popolo. Giovanni Antonio Amadeo collaborò con Donato Bramante e con l'architetto Cristoforo Rocchi al progetto e ottenne l'esclusiva direzione dei lavori.

Alla ripresa dei lavori per il Duomo di Pavia nel 1497 il suo assistente Giovan Pietro Fugazza realizzò un nuovo modello in legno e nel 1498 gli fu affidata la responsabilità dell'edificazione. Nel frattempo si occupò nella stessa città anche della ricostruzione della chiesetta romanica del monastero di San Salvatore (Pavia).

Nel 1519, ormai anziano, venne sostituito da Cristoforo Solari quale architetto capo della fabbrica del Duomo di Milano e morì a Milano il 28 agosto del 1522.

 

 

  

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