Pavia, per la sua posizione strategica, è sempre stata oggetto di interesse da parte delle popolazioni barbare che, scese in Italia, cercavano una sistemazione ottimale per impiantare la propria residenza.
Per tale motivo la nostra città ha subito nel lontano passato pesanti azioni militari riuscendo a difendersi solo grazie alla presenza delle mura, innalzate sin dalle origini, dai Romani.
Una delle vicende che maggiormente colpì la città di Pavia , e ben riportata da Mons Prelini, fu la calata in Italia degli Ungari. Questi barbari, dopo aver devastato tutto quanto si opponeva al loro passaggio, superate le Alpi a metà Marzo 899, passando per Padova e Verona si mossero verso Pavia.
Re Berengario, (immagine a lato) informato della cosa, corse ai ripari radunando un esercito che poteva contare sulle forze della Lombardia, Toscana, Camerino e Spoleto…gli Ungari, vistisi inferiori, iniziarono una rapida e rovinosa ritirata che, giunta al fiume Brenta, li costrinse a chiedere la resa. promettendo la restituzione dei prigionieri e del bottino.
Berengario e i suoi uomini non accettarono la resa e si rilassarono al punto che i barbari incoraggiati dalla disperazione assalirono l’accampamento italiano e…
…fattone facilmente orribile carnificina, si volsero a devastare tutto il paese all'intorno, commettendo le più inaudite crudeltà, fino ad arrostir vivi gli uomini e mangiarseli , ed a berne il sangue ancor tiepido.
Dopo cinque anni, nel 904, gli Ungari tornarono in Italia, Berengario, abbandonato dai suoi alleati, chiese ed ottenne l’aiuto dei barbari per sconfiggere i suoi congiurati.
Gli Ungari praticamente saccheggiavano in ogni parte del regno sino a quando, venuto a mancare Berengario, ucciso da una congiura di palazzo, decisero di rivolgersi alla ricca città di Pavia.
Era in quei tempi Pavia città sopramodo cospicua e per abitanti e per ricchezze. Popolosissima e ricchissima la chiama Frodoardo cronista; anzi formosa vien detta da Liutprando Vescovo di Cremona, e tanto grande, che non solo le vicine, ma ancora le lontano avanza in ricchezza. Che più? Coll’enfasi sua propria aggiunge che,
“la stessa insigne e per tutto l'universo famosa Roma, sarebbe inferiore a questa, se i preziosi corpi dei Santi Apostoli quella non possedesse”.
Così, nel 923, Pavia fu assediata dagli Ungari, le mura resistettero al nemico e l’unico modo per farla capitolare fu di ammassare una gran quantità di legna, creare un enorme rogo e lanciare il tutto all’interno della città….Pavia capitolò, furono distrutte 43 chiese, il Vescovo perì fra le fiamme, e di tutti i pavesi ne sopravvissero solo duecento.
Quanto sopra vuole significare la grande importanza che le mura della nostra città hanno avuto nel corso della sua millenaria vita e al riguardo è giusto ricordare che già dall’anno 899, prima discesa degli Ungari, la città, animata da profondo senso religioso, diede vita ad una processione che partendo dalla sede Vescovile toccava tutte le nove porte di accesso alla città stessa, lasciando per ognuna di esse una croce in cera benedetta a protezione della porta stessa..
Era il 15 Aprile 899, primo Venerdì dopo la santa Pasqua e la Processione si ripeté ogni anno per tantissimi anni: il suo nome era “La processione delle Crocette”.
Sospesa la tradizionale Processione per parecchi anni, a metà del 1600 la ritroviamo, voluta dal Vescovo di allora Mons. Francesco Biglia, rivista e aggiornata in funzione dell’assenza delle vecchie mura Romane e delle relative porte.
A metà del 1800, riteniamo per volontà dell'allora Vescovo della Diocesi Pavese Mons. Angelo Ramazzotti (ritratto a lato) viene ripresa la tradizione della Processione delle Crocette che rimane in vita sino al 1924.
Ripercorriamola insieme.
Lo schema che segue è il percorso della Processione delle Crocette secondo Mons. Prelini, lo storico Mons. Gianani la fa iniziare sempre dal Duomo ma come prima porta indica quella di Porta Pertusi.
La celebrazione prevedeva che in corrispondenza di ogni porta, dove esisteva un piccolo tabernacolo, a tre o quattro metri di altezza, quindi difficile da raggiungere, venivano posate all'interno dello stesso delle crocette in cera, benedette precedentemente in Duomo, in sostituzione di altrettante depositate l'anno precedente.
PERCORSO PROCESSIONE
ANTICHE MURA ROMANE
LA PROCESSIONE DELLE CROCETTE - Cliccare sulla porta per vederne l'iimagine