Borgo Ticino, un giorno
col fiato sospeso
appunti da: la Provincia Pavese del 30 Aprile 2009 - articolo
di Marianna Bruschi.
Le gambe della sedia di plastica sono appoggiate
su un quadrato di marciapiede asciutto. Oltre, lungo via Milazzo la strada è
allagata.
Chi non abita in Borgo e non ha una sedia a disposizione per osservare il Ticino, guarda appoggiato alla ringhiera il fiume che, lentamente, scende.
Il livello del Ticino cala di pochi centimetri all’ora. Ma lentamente sta liberando via Milazzo, allagata da ieri notte, quando l’acqua ha raggiunto la soglia delle case. La Protezione civile di Pavia è stata presente da ieri sera in via Milazzo, per monitorare il Borgo ed essere un punto di riferimento per i borghigiani, e per i volontari.
Ma hanno anche portato trenta pasti a persone isolate. C’è stato un momento di attesa trepidante quando la Protezione civile della Lombardia ha detto che stamattina (29 Aprile 2009) sarebbe arrivata la piena del Po.
Hanno fatto levare le auto e i mobili dal piano terra delle case,ma i borghigiani erano preparati. Tutti in casa hanno pronti i "cuturan", gli stivali di gomma.
Una cosa è cambiata. Mentre in passato i residenti del Borgo praticamente non usavano il piano terra, così da non rischiare danni, le nuove famiglie, soprattutto giovani, ci abitano.
E intanto lo sguardo torna al Ticino. La strada scompare, l’acqua tocca i muri delle case. Da entrambe le sponde la gente osserva. E scatta fotografie. La "Lavandera" è circondata. C’è chi scatta una foto ricordo ai bimbi in posa. Chi va a curiosare l’idrometro. Molti arrivano in bicicletta, la lasciano sulla porta di via Milazzo, dove ieri notte era pronto un camion della Protezione civile con i sacchi di sabbia. Potevano servire a chiudere la strada ed evitare ulteriori allagamenti, ma non è stato necessario.
Poi lo sguardo si posa su alcuni borghigiani che in silenzio offrono il loro aiuto: con le barche traghettano verso casa chi ha ancora l’ingresso allagato.
E, adesso, QUALCHE FOTOGRAFIA
