VETTURE PUBBLICHE A TRAZIONE ANIMALE Tratto da: cagi46, AVIS Pavia e Internet
L'omnibus di Del Bò
1905 - Quattro vetture pubbliche, trainate da cavalli sostano in paziente attesa, ai lati dell'ingresso dell'Università.
Secondo le cronache dell'epoca, mercoledì 22 dicembre 1858 nasceva nella nostra città il primo servizio pubblico di trasporto passeggeri, che collegava il centro con la nascente stazione ferroviaria ed affidato a quei caratteristici veicoli dell'Ottocento che, nel gergo popolare pavese, erano chiamati "brüm" dall'ideatore inglese lord Brougham che, per primo, fece costruire per uso personale una carrozza chiusa e molleggiata, trainata da un solo cavallo.
Le prime due carrozze pubbliche iniziarono il servizio posteggiate una in piazza della Legna, oggi piazza Italia, l'altra vicino al Ponte Vecchio. Alla fine dell’ottocento le cosiddette "cittadine", nuovo appellativo delle carrozze, erano già diventate una ventina.
Con una lira si poteva raggiungere la stazione ferroviaria dal centro cittadino. Pagando solo 25 centesimi, dalla stazione ci si poteva servire anche del servizio offerto dagli omnibus a cavallo degli alberghi "Croce Bianca" e "Tre Re" che avevano sede in centro città.
Tale servizio privato, diede luogo a vivaci proteste da parte dei "brumisti", i quali furono ulteriormente penalizzati dall'entrata in servizio nel 1892 dal cosiddetto "tram" di Del Bò, al quale si poteva accedere con la modica spesa di 10 centesimi.
Il tram della ditta Del Bò era un modestissimo omnibus con salita e discesa posteriori, tinteggiato di giallo e trainato da due cavalli. In pratica era una diligenza leggera adatta per circolare in città, con una fila di finestrini da entrambi i lati.
Anche a Pavia, il servizio svolto dagli omnibus era soggetto ad una severa regolamentazione: all'esterno del veicolo doveva essere esposta l'indicazione dei due capolinea e la portiera doveva indicare il numero massimo dei posti; all'interno della vettura doveva essere esposta la tabella dei prezzi con l'estratto del regolamento in lingua italiana e francese.
Per quanto riguardava le vetture pubbliche dei brumisti, il regolamento comunale prevedeva che i conducenti avessero l'obbligo di presentarsi in servizio vestiti decentemente e di portare un cappello di cuoio con un nastro alto 5 centimetri su cui vi si poteva leggere "carrozze per città". Durante il trasporto in città i conducenti non potevano fumare e fuori dalla cerchia muraria potevano farlo solo su autorizzazione dei trasportati, inoltre era fatto obbligo di custodire costantemente e da vicino i cavalli. Vietato anche addormentarsi o ubriacarsi.
L'orario di servizio era il seguente: in primavera ed in autunno dalle ore 6 alle 22, in estate dalle ore 5 alle 23 ed in inverno dalle ore 7 alle ore 21.
Nel 1904 i posteggi per le vetture pubbliche si trovavano al Caffè Demetrio (solo a luglio) con 5 posti, davanti alla Regia Università con 4 posti, in via Mazzini con 4 posti, in piazza Italia con 3 posti e nel piazzale della Stazione ferroviaria con 5 posti.
E alla fine arrivò il momento di mandare in pensione i cavalli per il trasporto di persone.
Nel 1913 Pavia ebbe il suo tram elettrico che univa la stazione Ferroviaria con Porta Garibaldi. La vecchia giardiniera di Del Bò e le altre “cittadine” non avevano più nulla da dire e soprattutto da fare nei confronti del progresso galoppante.
Rimanevano i carri per il trasporto delle merci che per qualche decennio sopravvissero, confrontandosi con mezzi motorizzati sempre più presenti sulle nostre strade.
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