CORSO GARIBALDI E I SUOI NEGOZI STORICI
Racconto di Ambrogio Gatti Comini
Da tempo avevo intenzione di scrivere una nota dei negozi di corso Garibaldi e della loro storia.
Avendo accumulato una serie di appunti mediante colloqui con i loro gestori e con gli abitanti più anziani, per non perdere queste memorie preziose, ogni tanto li trascrivo sul pc.
Oggi “memorizzo” i negozi di “storica attività”, cioè gestiti dalla stessa famiglia per almeno 80 anni. La definizione di cui sopra viene riconosciuta dalla Regione Lombardia con apposita delibera della Giunta Regionale dopo opportuna indagine.
In questo caso si tratta di negozi collocati nel tratto di Corso che va da Strada Nuova fino a via Porta Palacense e a via Porta Nuova che la fronteggia.
Questo era il limite della città nel Medioevo perché vi passava la cerchia di mura più antica. Allora la via si chiamava contrada di porta San Giovanni, dal nome della porta che si apriva in quel tratto di mura.
I negozi di questo tratto che hanno titolo per fregiarsi del riconoscimento sono almeno tre, ma non si possono dimenticare altri negozi che ora ospitano un’attività ma che per tanti anni hanno costituito il punto di riferimento di tanti pavesi per i loro acquisti.
Mi vengono in mente la “Casa della lana” che aveva tre vetrine sul Corso pur avendo accesso da Strada nuova.
Poco più avanti al n. 3 ha chiuso pochi anni fa la propria attività la mitica Drogheria Comini, esistente fino dagli ultimi decenni del 1800, come ho potuto verificare da alcune fatture su carta intestata che ho rintracciato in un archivio privato durante una ricerca storica che mi è stata affidata poco tempo fa.
Altro negozio che certamente resiste nella memoria dei pavesi è la cessata Cartoleria Maruffi, fonte indispensabile di materiale e di libri di testo per innumerevoli studenti dell’Istituto Bordoni per esempio, ma non solo.
Esistono pure da molti anni anche le due farmacie “di San Michele” e “Pedotti” , quest’ultima sull’angolo della via omonima di fronte a via Luigi Porta con prospetto sulle torri medievali di San Dalmazio e della famiglia Belcredi, che come notava una grande innamorato della città come Monsignor Cesare Angelini nel suo “Viaggio in Pavia” si fondono in un’unica torre guardandole dall’altezza del “Cantinone” come si chiamava un negozio di rivendita di vino sfuso che occupava parte dello scantinato del Collegio Cardinal Riboldi e che sarà prossimamente adibito a ristorante.
Sull’angolo di via Alboino con il Corso si trovava un negozio di salumeria gestito da mio papà dal 1936 al 1974 e prima di lui dalle famiglie del signor Vincenzo Brambilla e dei Fratelli Scuri come recita l’insegna dipinta su vetro sopra l’ingresso del negozio in corso Garibaldi al n. 27F, oggi oscurata con vernice perché il negozio e i locali annessi sono stati trasformati in abitazione privata.
Tornando ora a memorizzare i tre negozi “storici”, incomincio a menzionare la ditta Brambilla la cui insegna ricorda che è titolare di medaglia d’oro assegnatale dalla Camera di Commercio di Pavia essendo stata fondata nel 1908, quindi 100 anni fa.
Il secondo negozio che ha titolo per ottenere il riconoscimento è la salumeria Carena, gestita dal signor Natale e dal figlio Luca, fondata dal padre del signor Natale nel 1927 con sede nel negozio posto di fronte alla Farmacia San Michele, sull’angolo della via che porta alla piazza principale della Reale Insigne Basilica Collegiata intitolata al Principe degli Angeli, titolo che meriterebbe una storia da solo per illustrarlo nelle sue componenti.
Dal 1969 il negozio occupa la sede attuale. La pratica di assegnazione del riconoscimento regionale è stata avviata qualche tempo fa per cui si può ben sperare che vada a buon fine.
Per il momento il negozio vanta due importanti riconoscimenti locali: il diploma con medaglia d’oro assegnatogli dalla Camera di Commercio di Pavia nel 2002 e il premio per “la fedeltà associativa – maestri del commercio”assegnatogli nel 2007 dall’Associazione Commercianti della Provincia di Pavia.
Il riconoscimento di “negozio di storica attività” è stato invece già attribuito nel 2005 al negozio di “valigeria e pelletteria Pastore” posto al n. 3 del Corso. Il titolare attuale è il Signor Teresio PASTORE, mio coetaneo e amico fin dalla frequentazione in età giovanile dell’ Oratorio di San Michele, detto “al vot” dal numero civico di Via Pedotti in cui sorgeva, oggi purtroppo mutato in “16” e quindi non più traducibile in un diminutivo affettuoso come quello con cui ancora oggi lo ricordiamo nel nostro raduno annuale di “ex”, fissato annualmente il giorno 8 dicembre.
Per la verità, se potesse fregiare i suoi abiti di tutti i riconoscimenti che fanno bella mostra di se nello studiolo ricavato nel retrobottega, sembrerebbe di più un generale che un commerciante. Il signor Pastore ha infatti ricevuto lo stesso premio di “ fedeltà associativa” attribuito alla ditta Carena nel 2007; due diplomi della Camera di Commercio per 30 anni e per 70 anni di attività con la motivazione di “premio al lavoro e al progresso economico”; l’aquila di diamante assegnatogli dall’Associazione Commercianti per i 75 anni di attività nel 2007.
Questi riconoscimenti sono certamente dovuti alla passione con cui il signor Pastore svolge l’attività appresa dal padre Emilio, fondatore della ditta in data 2 ottobre 1926 in un negozio posto sull’angolo tra via Cardano e via Rezia con successivo trasferimento della sede in Corso Garibaldi di fronte all’attuale negozio, occupato dal 3 dicembre 1955.
Al signor Teresio Pastore è stato infine assegnato il titolo di “Cavaliere” dal Presidente della Repubblica Ciampi il 27 dicembre 2001, altro ambito riconoscimento per la sua lunga, sollecita e specchiata attività di commerciante pavese.
Concludo questi appunti con una nota di colore. Riesco a trovare nell’amico Pastore un solo difetto: è interista al contrario di chi scrive che è ovviamente juventino.
Foto di Tamurello