I Ciabattini da: GianCarlo Mainardi
A Pavia era il "Bagat".
Altro artigiano miracoloso dalle mani fatate, gli portavi le scarpe dei figlioli, aperte dalle partite a pallone, dalle pedate ai sassi, fuori forma, sfondate e lui recitava…
”Cosa posso fare qui ? ... Non c’è più niente”.....
….e alle suppliche della donna replicava…
.....”beh le lasci qui, vediamo cosa si può fare… “.
Nel suo sgabuzzino c’era un buon odore di cuoio misto a colla naturale, una lampadina calata sul deschetto ingombro di ferri, attrezzi strani, nel più puro ma personale disordine.
I chiodi erano chiamati "sumensa".
E trovava tutto con un solo gesto…
Invecchiava sopra il deschetto con le vertebre che si erano incurvate, così, senza dolore…