Pavia e dintorni - Artigiani con sede fissa

 

 

Esci

 

 

 

CERAMISTI DI MAIOLICA       cagi46,  da:  Le Maioliche di Pavia di Paola Casati, 1992, Finestre su Pavia e la sua terra -FAI

 

 

A Pavia la tradizione della terracotta è risalente all'incirca al X secolo. Infatti la grande abbondanza di argille nel nostro territorio permise lo sviluppo dell'industria dei laterizi, utilizzati per la costruzione di grandi opere architettoniche di cui sono testimonianza le tante chiese romaniche e gotiche che ornano la città.

 

L'architettura pavese, nel periodo rinascimentale, si arricchisce di decorazioni in cotto, a volte di semplice fattura, altre di forme raffinate.

Si hanno notizie frammentarie e sporadiche di attività ceramica a partire dal XV secolo: un Giacomo Saba era attivo a Pavia nel 1431; Mastro Giorgio Andreoli si vuole nativo in territorio pavese; nel 1609 Antonio Dusi, bergamasco, chiedeva al Comune di Pavia di introdurre in città una fabbrica di maiolica faentina.

Per tutto il XVII secolo le fornaci pavesi producono maioliche di uso comune, stoviglie abbellite con semplici decori a graffito, tuttavia si intravedono i primi esempi di attività artistica legata a personaggi rimasti nella storia dell'arte pavese.

Fra i più noti si ricordano i nomi della Famiglia Cuzio, abili manifatturieri di maioliche nel XVII secolo; la famiglia Guangiroli con sede in Borgo Ticino di fronte alla chiesa di S. Maria in Betlem; i Fratelli Cantù che rilevarono la fornace Credazzi–Pessina di via Porta Pertusi, la stessa che, dopo parecchi passaggi di proprietà, passa ai Martinelli.                                                          La fabbrica Guangiroli in Borgo

Altri artisti meno noti si sono cimentati nell’arte delle terrecotte e delle ceramiche ma da metà Ottocento l’attività ceramica pavese si avvia a lenta scomparsa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GALLERIA FOTOGRAFICA DI MAIOLICHE PAVESI ►►