SAN FRANCESCO
A Pavia, come a Milano, l'arrivo dei francescani può collocarsi alla fine degli anni venti del Duecento e che, insediatisi dapprima all'esterno delle mura, i frati abbiano fondato un loro edificio di culto in città fin dalla fine del decennio successivo.
La posizione scelta fu ispirata dal desiderio di trovare un luogo centrale opportuno per una grande Chiesa e un vasto Chiostro
STORIA
Donazioni per la costruzione di una chiesa intramurana sono attestate per gli anni 1267, 1277 e 1286, il che lascia supporre una particolare lentezza del cantiere; quando nel 1298 i francescani lasciarono definitivamente l'insediamento extraurbano, cedendolo ai carmelitani, il grande edificio era certamente compiuto.
La generale risistemazione settecentesca dell'edificio, i restauri "interpretativi" della fine dell'Ottocento e quelli degli anni Cinquanta del Novecento hanno lasciato segni profondi.
I restauri dell'Aschieri rimossero infine, alla metà del Novecento, tutte le aggiunte interne di età barocca, comprese le volte in muratura della navata centrale.
ARCHITETTURA
L'edificio presenta un impianto cruciforme che aggrega, ad un settore occidentale a pianta basilicale con tre navate, un capocroce a pianta centrale, con bracci di uguali dimensioni e coppie di cappellette quadrate sui fianchi orientali del transetto.
All'esterno paramenti ed elementi decorativi manifestano una fattura accurata e qualitativamente sostenuta: il capocroce è ritmato da eleganti contrafforti e coronato, sui prospetti e sul frontoncino che sporge sul tetto, da una serie di gugliotti cilindrici con cappello conico.
Una raffinata cornice ad archetti pensili intrecciati percorre tutto il profilo perimetrale all'innesto del tetto, in risalto sul paramento in laterizi connessi con grande regolarità.
La profila superiormente un motivo a rombi policromi in serie sovrapposte, assai consueto nel romanico pavese, che decora anche le terminazioni dei contrafforti. Il capocroce era illuminato da monofore archivoltate, con semplici modanature, e da un grande rosone oggi occluso. Nell'angolo nord-orientale della croce si innesta il campanile, anch'esso ravvivato da cornici decorative ad archetti e rombi.
LA FACCIATA
La facciata, realizzata probabilmente tra la fine del Due e l'inizio del Trecento, pur presentando motivi ricorrenti nella tradizione architettonica pavese ne offre un'elaborazione del tutto originale e ricca di suggestioni provenienti dall'esterno.
La tripartizione interna è sottolineata dalla presenza dei contrafforti e dallo spezzarsi del frontone.
Colpisce l'originalità del portale gemino, evidente citazione della basilica francescana di Assisi.
I comparti corrispondenti alle navate laterali erano in origine privi di aperture; sopra il portale centrale si aprono quattro monofore di piccole proporzioni e, al centro, l'ampia trifora sotto l'arcata realizzata nell'Ottocento.
Coronano il prospetto cinque pinnacoli cilindrici a terminazione conica, con due ordini sovrapposti di finte gallerie.
L'effetto scenografico della facciata è accresciuto dalle intense qualità cromatiche del paramento, diviso in varie zone con un effetto di nitida scansione delle superfici.
Facciata prima dei restauri oggi
L'INTERNO
L'interno della chiesa è a tre navate e fu rimaneggiato nel 1739 con l'aggiunta del cornicione, del rivestimento in scagliola e di finestroni ovali.
A) La parte anteriore (area riservata ai fedeli), con capriate a vista, presenta poderosi sostegni cilindrici in cotto con capitelli in pietra.
B) La parte posteriore (area riservata ai Monaci), a croce greca, ha pilastri a fascio e volte a crociera che conservano sotto l'intonaco l'originaria decorazione pittorica.
La netta distinzione tra le due parti della fabbrica, fra lo spazio cioè destinato ai fedeli e quello riservato ai monaci, è sottolineata all'interno dal particolare sistema di copertura.
Mentre il corpo occidentale (riservato ai fedeli), è notevolmente più basso e coperto da tetto a vista nella navata centrale e voltato con crociere costolonate nelle navatelle laterali.
Il capocroce (riservato ai Monaci) è interamente coperto da volte a crociera, anch'esse innervate da costoloni torici e con chiavi di volta scolpite con i temi dell'Agnello mistico (sopra l'altare) e con i simboli del tetramorfo apocalittico (sopra le altre campate).
L'uso di un sistema di copertura misto non è del resto inconsueto nell'architettura francescana.
Le cappelle laterali, escluse quelle che si affacciano sul transetto, sono state aggiunte nel corso dei secoli XIV e XV e in qualche caso anche più tardi.
Tali cappelle ospitano opere d'arte che meritano di essere mostrate e per una veloce ricerca di seguito sono inseriti i link che permettono la loro visualizzazione. Nella navata di sinistra e nel transetto sono presenti opere d'arte al di fuori delle cappelle.
CAPPELLE DELLA NAVATA DI DESTRA
CAPPELLE E ALTRE OPERE DELLA NAVATA DI SINISTRA
CAPPELLE E ALTRE OPERE DEL TRANSETTO
Pochissimo resta della decorazione trecentesca della chiesa, coperta dai rifacimenti settecenteschi e perduta a seguito degli interventi otto e novecenteschi. Si segnalano in particolare un San Francesco, un Santo coronato ed una Madonna col Bambino, figure ancora sostanzialmente neoellenistiche ma collocate sotto fantasiose edicole architettoniche, databili immediatamente a ridosso del 1298, anno di conclusione del cantiere. parete destra della medesima cappella.