Un altro significativo esempio di edificio del sec. XIII è il palazzo che appartenne alla famiglia Folperti, ed ha ospitato in via Parodi l'Istituto Autonomo per le Case Popolari.

Esternamente, i restauri effettuati hanno posto in luce un portale bifora in cotto, uno dei pochissimi conservati a Pavia. Superiormente, vi sono aperture di tipo romanico ed eleganti finestroni ogivali quattrocenteschi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il cortile presenta altre finestre di tipo tardo-gotico ed un elegante porticato sorretto da colonne marmoree, i cui capitelli recano lo stemma dei Folperti.

Nel giardino sono gli avanzi di un mediocre affresco giovanile del Massacra.

Dietro il giardino, verso via Franck, si vedono le pareti laterali dell'ex chiesetta di S. Pancrazio, che reca nella facciata gli stemmi dei Folperti.

 

 

 

 
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Data: Maggio 2011

Inviato da: GianCarlo Mainardi

II bel palazzo di Ardengo Folperti Maestro delle Entrate di Filippo Maria Visconti, (e tenutario di un banco di prestito), è costruito solidamente come si usava nel 1400.

La solidità appare evidente nell’agglomerato di mattoni e sassi di fiume messi con una paziente cura e precisione.L’espediente che in muratura prendeva il nome di “opus mixtum” ossia opera mista era dettato anche dal desiderio di risparmiare qualche soldo: i mattoni di fornace costavano mentre i sassi di fiume non costavano nulla, (pochi spiccioli a chi li raccoglieva, li caricava e trasportava).

Decisamente l’agglomerato aveva la cura di un ricamo, occorreva livellare perfettamente lo strato di sassi di fiume per preparare il successivo strato di mattoni.

 

 

Una cottura di argilla curiosa è inserita nel paramento murario esterno di casa Folperti.

E’ sola, non ha alcun compagno, è di dimensioni anomale e tracciare oggi la sua genesi è impossibile. L’argilla fresca è stata divisa in sedici rettangoli fregiati ognuno da una "X".

E’ circondato da un cordolo pure d’argilla messo a chiusura dell’opera….

Si può tentare l’ipotesi di un "divertissement" del fornaciaio, una specie di firma, di memoria grafica della sua mano,chissà…!

 

Il mattone, insieme agli altri è arrivato in mano ai muratori….è piaciuto, ed eccolo lì in bella vista ad altezza d’uomo, con il suo alone di mistero che dura da circa seicento anni. 

I Palazzi di Pavia

PALAZZO FOLPERTI                                                         Tratto da:  guida di Pavia F. Fagnani

Pavia e dintorni - Palazzi di Pavia

 

 

 

 

 

 

PAVIA - VIA PARODI, 35